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La Vernaccia, il vino vale ben più della filiera produttiva: il 19,2% della produzione totale del 2015 è stato venduto direttamente dalle aziende ai consumatori finali, mentre il 16,5% è andato agli esercizi commerciali di San Gimignano

Italia
San Gimignano

Il peso dell’economia del vino non si esaurisce nella sua filiera produttiva e distributiva, tutt’altro, perché non esiste un prodotto della terra capace di generare ricchezza come il nettare di Bacco, attrattore turistico per eccellenza e vettore d’interesse verso il mondo della ristorazione. Un esempio, in tal senso, arriva da San Gimignano, il paese della Vernaccia, la prima Doc del Belpaese, almeno da un punto di vista meramente cronologico, dove l’intreccio tra vino ed economia è pressoché indissolubile. Nel 2015 il giro d’affari della produzione vinicola è stimato in 41,5 milioni di euro, di cui 16,5 dalla commercializzazione della Vernaccia (www.vernaccia.it) e, se il 52% delle vendite ha preso la via dei mercati esteri (con gli Usa al top, dov’è finito un milione delle 5,5 milioni di bottiglie prodotte, seguiti da Germania, Olanda e Belgio), è interessante sottolineare come, sul fronte del mercato interno, il 19,2% della produzione totale del 2015 è stato venduto direttamente dalle aziende ai consumatori finali, mentre il 16,5% è andato agli esercizi commerciali di San Gimignano. Questo significa che il 35,7% della produzione è stato assorbito dal commercio locale e che poco più del 12% è stato destinato al territorio nazionale.
Per il territorio di San Gimignano anche il turismo del vino è una voce economica importante: gli agriturismi hanno registrato nel 2015 un fatturato di 3 milioni di euro, le sole enoteche di quasi 7 milioni, mentre la ristorazione in genere supera i 24 milioni di euro. In qualche misura, la “città delle torri” è un laboratorio a cielo aperto per tutto l’enoturismo italiano, e che trova riscontro nell’azione del Consorzio della Vernaccia che, come racconta a WineNews la presidente Letizia Cesani, sta portando avanti “un progetto, insieme alla locale Strada del Vino, per far diventare il Museo del Vino di San Gimignano di Villa La Rocca, dov’è la sede del Consorzio, lo strumento didattico di divulgazione e di diffusione del nostro vino e delle nostre eccellenze agroalimentari, in pieno centro storico ed a portati di mano dei 3,5 milioni di turisti che visitano ogni anno la città”.
Numeri importanti, snocciolati proprio nei giorni in cui la prima denominazione bianchista d’Italia, che nel 2016 festeggia i 50 anni, svela al pubblico l’Annata 2015 e la Riserva 2014, con l’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano, di scena oggi nella cornice delle sale del Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada. Una 2015 che racconta un andamento stagionale contraddistinto da temperature molto elevate dal mese di giugno a inizio agosto, poi, le piogge abbondanti alternate a giorni di sole e l’elevata escursione termica tra giorno e notte, hanno permesso di arrivare al momento della raccolta, iniziato nella seconda decade di settembre, con uve in ottimo stato, con il tempo soleggiato ha permesso alle aziende di completare velocemente e in condizioni ottimali la raccolta. Il risultato è un’annata di ottima qualità, cui fa da contraltare una minore quantità: 41.056 gli ettolitri di Vernaccia di San Gimignano prodotti dai 730 ettari di vigneto rivendicati nella vendemmia 2015, il 9% in meno del 2014.

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