In questo avvio di primavera che in molti territori d’Italia assomiglia ad un inverno tardivo, con le vigne già in fase di germogliamento, tornano i fuochi in vigna a regalare immagini suggestive, ma anche preoccupanti. Come quelle che arrivano dai profili social di Abbazia di Novacella, una delle cantine più antiche dell’Alto Adige, i cui filari si sono riempiti di candele accese per difendere le piante piene di gemme dal freddo. “Questa notte le temperature intorno al monastero sono scese al di sotto dei -2 gradi centigradi. Abbiamo quindi dovuto proteggere le viti dai danni del gelo con candele riscaldanti”, spiega la cantina su Facebook. Immagini, quelle che arrivano da Novacella, scattate dal direttore della cantina, Werner Waldboth. E che se fino a qualche anno fa raccontavano di eventi eccezionali, da qualche tempo, invece, dalla Borgogna, in Francia, fino a diverse zone d’Italia, non solo al Nord, sono diventate quasi ricorrenti, ogni anno, testimoniando gli effetti del cambiamento climatico in atto, con cui i viticoltori devono fare i conti.
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