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SCENARI

L’agricoltura al centro del dibattito europeo, le posizioni di Ppe e Pse

A Bucarest chiuso il Congresso del Partito Popolare Europeo: “a fianco degli agricoltori”. I Socialisti: “la nostra lotta per il Green Deal”
AGRICOLTURA, GREEN DEAL, PAC, PPE, PSE, Non Solo Vino
L’agricoltura al centro del dibattito europeo

L’agricoltura è un tema portante, un aspetto fondante dell’Unione Europea. Non solo perché tornato centrale nel dibattito dopo le proteste degli agricoltori che hanno animato le cronache nei giorni scorsi, ma anche perché la Pac, la Politica Agricola Comunitaria, da sempre, è una delle voci più importanti del budget dell’Unione Europea, che pesa per oltre il 30% (ma, in passato, valeva anche la metà del bilancio), e nel ciclo 2023-2027, vede in campo risorse per 378 miliardi di euro. Anche per questo, in vista del voto delle elezioni Europee di giugno, il tema agricolo assume un ruolo strategico, che è anche al centro dei programmi delle due grandi “famiglie” politiche europee, quelle dei “Popolari” e quella dei “Socialisti & Democratici”.
In questo senso, Bucarest ha avuto su di se le luci accese dell’Europa, e questo perché nella capitale della Romania, negli spazi di Romexpo, erano attesi oltre 80 Partiti nazionali, provenienti da 44 Paesi, per il Congresso del Partito Popolare Europeo (Ppe)
, chiamato ad approvare il Manifesto dei principi per la campagna per le Europee e la candidatura a presidente della Commissione di Ursula von der Leyen, poi avvenuta a larghissima maggioranza. Con temi come un’Europa più sicura, che parli con una sola voce, che lotti contro l’immigrazione irregolare attraverso accordi con i Paesi terzi, ma anche dove, riporta l’Ansa, “il Green Deal non è un’ideologia, come sostengono i Verdi o i Socialisti”. Un manifesto che ha nel titolo “La nostra Europa, una casa sicura e bella per le persone”. Il capitolo agricoltura è centrale, “la nostra Europa è al fianco dei nostri agricoltori e pescatori per garantire la produzione di alimenti sani e a prezzi accessibili per tutti”, scrivono nel Manifesto i dirigenti del Ppe, per cui la Pac, ha riportato, nei giorni scorsi sempre l’Ansa, dei prossimi anni “deve avere un pilastro economico più forte e pagamenti diretti dovrebbero garantire i redditi agricoli di base e offrire protezione nei mercati volatili. Si deve consentire un settore agricolo forte e competitivo e fornire un’autentica ricompensa per i diversi servizi forniti dall’agricoltura”. Al primo punto del documento di 23 pagine, riporta ancora l’Ansa, c’è il sostegno all’Ucraina, una delle linee rosse stabilite dal presidente del Ppe Manfred Weber per una eventuale all’alleanza con altri partiti, mentre riguardo alla migrazione “concluderemo accordi con Paesi terzi per garantire che anche i richiedenti asilo possano ricevere protezione in modo civile e sicuro. Vogliamo implementare il concetto di Paesi terzi sicuri”.
Un tema, l’agricoltura, caro anche ai Socialisti & Democratici (Pse) che hanno incluso una notevole quantità di proposte rivolte al settore agricolo, intrecciandole anche con una maggiore protezione ambientale e un potenziato “Green Social Deal”. “Le crisi climatiche e della biodiversità rappresentano minacce reali alla sicurezza alimentare e al sostentamento degli agricoltori”, ed ancora, “la nostra lotta per il Green Deal è anche una lotta per migliorare la vita degli agricoltori”, spiegano nel loro Manifesto. I Socialisti & Democratici affermano che “siamo fondamentalmente in disaccordo con l’approccio dei conservatori secondo cui la sostenibilità è nemica dell’agricoltura” tanto che sono pronti a “rafforzare” la Politica Agricola Comune (Pac) per sostenere i piccoli agricoltori, proteggerli dalla concorrenza sleale di paesi terzi ed aumentare il sostegno finanziario affinché rispettino i maggiori requisiti ambientali imposti dal Green Deal. Principi di massima, in ogni caso, che, nelle prossime settimane, all’avvicinarsi del voto, troveranno una declinazione più concreta e dettagliata, che sarà senza dubbio centrale nel dibattito, nelle analisi e nella campagna elettorale delle diverse forze europee.

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