Ormai è noto come anche i distillati sono sempre più desiderati da parte dei collezionisti di tutto il mondo e che, giusto per citare un esempio, i whisky di pregio sono diventati un asset da investimento alternativo, a dirlo sono proprio i numeri, con un dato recente che riportava un 373% di incremento del valore negli ultimi 10 anni. E anche nelle aste più importanti, sovente, bottiglie di distillati pregiati riportano quotazioni più alte di vini che hanno fatto la storia. Non sorprende, pertanto, l’ascesa di un nuovo trend, con tanto di etichette di nicchia e bottiglie leggendarie, tutte provenienti da selezionate cantine private, che vanno a comporre il catalogo della prima asta dedicata esclusivamente ai distillati organizzata da Aste Bolaffi, il 17 ottobre (in modalità internet live). L’asta sancisce ufficialmente l’indipendenza del dipartimento di Aste Bolaffi dedicato agli spirits, nato per soddisfare la richiesta crescente di distillati di pregio da parte di collezionisti e investitori. In precedenza accorpati ai vini pregiati, a partire da questo catalogo i distillati diventano protagonisti in autonomia di un’asta monografica realizzata con la massima attenzione alla valutazione e alla descrizione di ogni singolo lotto.
Nel catalogo di 157 lotti, ai pregiati Macallan e Macallan-Glenlivet, si affiancano imbottigliamenti particolari e rari, annate prestigiose o introvabili: autentici tesori destinati a veri intenditori e collezionisti esigenti. Tra questi, due Laphroaig 10 Years Old (lotti 16 e 17, basi d’asta 5.000 e 3.000 euro), un Rum Demerara 1974 28 Years Old (lotto 32, base 2.500 euro), un Marseille 1921-2021 Pères Chartreaux in edizione limitata (lotto 116, base 4.000 euro) e bottiglie di Port Ellen e St. Magdalene, entrambi Silent Stills. Autentiche rarità sono un Talisker antecedente alla Seconda Guerra Mondiale (lotto 56, base 3.000 euro) e un Pluscarden Valley del 1969-2009 (Silver Seal), edizione limitata in onore del primo allunaggio con la foto di Armstrong, Collins e Aldrin sull’etichetta (lotto 44, base 1.500 euro).
Vengono segnalati, inoltre, molti lotti importati da Sestante, Co. Import, F.lli Rinaldi, Moon Import, ma anche da Di Chiano, Best, Mario Rossi, Donini, Zenith e altri introvabili. Tra questi, un set composto da quattro bottiglie di Clynelish 12 Years Old 57% vol. imbottigliate negli anni Settanta (lotto 62, base 8.000 euro), un singolo Clynelish 23 Years Old 51,7% vol. imbottigliato per Nidaba, edizione di enorme consenso e spessore qualitativo (lotto 107, base 7.500 euro), e uno Springbank del 1972, 57% vol. “full proof”, unico per la sua qualità degustativa unita all’importante valore economico (lotto 78, base 5.000 euro). Impreziosiscono il catalogo, infine, diversi lotti dei cosiddetti “Cristalli di Edimburgo”, come un Pride of Strathspey del 1938 e un Macallan-Glenlivet degli anni Quaranta del Novecento, oltre a numerose bottiglie della serie delle “dumpy bottles” di Cadenhead’s e della serie “Connoisseur’s Choice”. Presente anche una bottiglia di Tamdhu del 1926 importata da Giaccone (lotto 83, base 2.800 euro), più unica che rara dal momento che nel mondo ne sono conosciuti solo due esemplari.
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