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Le colline del Barolo lo sono già, e mentre è nei sogni anche del Chianti Classico e del Franciacorta, la Regione Veneto, domani a Vinitaly, presenta il dossier di candidatura Unesco delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dove nasce il Prosecco

Italia
I vigneti di Conegliano e Valdobbiadene verso la candidatura Unesco

Le colline di Langhe-Roero e Monferrato, dove si producono due dei vini italiani più prestigiosi al mondo, Barolo e Barbaesco, lo sono già, primo paesaggio vitivinicolo riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E mentre, l’importante riconoscimento è nei sogni anche di celebri terroir come il Chianti Classico - che compie 300 anni dal bando del Granduca Cosimo III de’ Medici che ne delimitava i confini - e la Franciacorta, domani a Vinitaly n. 50 a Verona, la Regione Veneto, con il Presidente Luca Zaia, presenta il dossier della candidatura delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dove nasce il Prosecco, curato dal comitato tecnico scientifico e del percorso sinora attuato da Regione, Consorzio di Tutela del Prosecco Docg, Provincia e Camera di Commercio di Treviso e Intesa programmatica dei 30 Comuni dell’Alta Marca.

Il vino Prosecco, citato per la prima volta in un documento scritto nel 1754, si legge in una nota, è diventato il prodotto distintivo di quest’area collinare, sintesi di una originale combinazione tra pratica agraria tradizionale e ricerca scientifica applicata. Il Prosecco Docg prodotto in quest’area è il portabandiera dell’intero sistema del Prosecco, il vino italiano più esportato al mondo.

Già Paesaggio Rurale Storico, l’area delle colline di Valdobbiadene e Conegliano, che abbraccia 440 chilometri quadrati e 19 Comuni della Sinistra Piave, “rappresenta un sito di peculiare valore storico e culturale per le caratteristiche naturali e geomorfologiche, il microclima, e per la presenza bimillenaria dell’uomo che ha plasmato il paesaggio, con borghi, pievi, abbazie, castelli e con una viticoltura “a mosaico”, definita “eroica” per la valenza pressochè esclusiva del lavoro manuale, divenuta un sistema socio-economico identitario.

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