02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
COLDIRETTI A VINITALY

“Le Eccellenze Italiane”: autoctono è il vitigno che è capace di dare valore al suo territorio

Degustazione trasversale con Bellavista, Ronco dei Tassi, Antinori, Famiglia Cotarella, Casanova di Neri, Vajra, Donnachiara, Tommasi e Donnafugata
ANTINORI, ASSOENOLOGI, AUTOCTONI, BELLAVISTA, CASANOVA DI NERI, Coldiretti, DONNACHIARA, DONNAFUGATA, FAMIGLIA COTARELLA, G.D. VAJRA, RICCARDO COTARELLA, RONCO DEI TASSI, TOMMASI, Italia
Le cantine ed i produttori de “Le Eccellenze Italiane” a Vinitaly 2024

Da Bellavista, storica griffe della Franciacorta, a Ronco dei Tassi, simbolo del Collio, da Marchesi Antinori, riferimento della Toscana, a Famiglia Cotarella, icona tra Lazio e Umbria, da Casanova di Neri, celebre cantina del Brunello di Montalcino, a G. D. Vajra, a rappresentare il Piemonte, da Donnachiara, tra i nomi top in Campania, a Tommasi, punto fermo della Valpolicella, e Donnafugata, tra le artefici del rinascimento del vino di Sicilia. Ecco “Le Eccellenze Italiane” raccontate da Coldiretti in una degustazione guidata dal presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, oggi, a Vinitaly 2024, con alcuni dei grandi nomi del vino italiano, in un breve viaggio trasversale a tutto lo Stivale italiano, così generoso di diversità e ricchezze, e cercando di comprendere (e apprezzare) i vini attraverso le parole, le passioni, i territori e le storie dei suoi attori. Ogni azienda ha portato un’etichetta simbolo del proprio percorso, recente o antico che sia, dimostrando quanto non ci sia prodotto della terra capace di distinguersi quanto il vino, con le sue mille interpretazioni in termini di vitigno, di suolo, di clima e di uomo.
E portando a ragionare sul concetto di “autoctono”, che secondo Riccardo Cotarella non significa “originario del posto da secoli”, bensì “vitigno capace di dare valore al suo territorio”. Qualità che ogni vino presentato ha indubbiamente dimostrato di avere. Uno spaccato orizzontale del Paese che dimostra come il vino italiano sia un eccellenza nel riuscire a coniugare con qualità quattro tematiche essenziali: la sostenibilità ambientale, l’identità e la tradizione, l’innovazione e infine la famiglia, che sta alla base di tantissime aziende italiane. “Ora serve solo iniziare a comunicarlo”, hanno sottolineato il Sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra e il presidente Coldiretti Ettore Prandini, iniziando soprattutto a puntare sulla parola “valore”, anziché “quantità”. Questo il racconto dei vini nel calice, secondo lo staff di WineNews. 

Bellavista, Franciacorta Vittorio Moretti Riserva 2016
Nato nel 1984, passa parte dell’affinamento in legno vecchio: ossidazione che fa da collante tra i suoi aromi e la sua struttura. Un vino ricercato, simbolo di un “fenomeno” che merita ed esige attenzione, oltre che ricerca approfondita, per mantenere alto il livello di qualità raggiunto.

Ronco dei Tassi, Collio Bianco Fosarin 2021
Vino dorato e luminoso, di carattere ed elegante evoluzione, composto dai vitigni tradizionali del territorio - Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla - con una trasgressione internazionale, il Pinot Bianco. Vino portabandiera dell’azienda che proviene da vigne vecchie 55 anni.

Le Mortelle, Maremma Toscana Poggio alle Nane 2021
Negli anni Settanta Antinori decide di investire in un territorio allora emergente come la Maremma meridionale, continuando a focalizzarsi sulle sfaccettature territoriali della Toscana. Un vino che raccoglie le varietà rosse su cui l’azienda ha puntato in quella terra tosta: Cabernet Franc, che dà eleganza, Cabernet Sauvignon, che dà frutto, Carménère, che porta la spezia.

Famiglia Cotarella, Lazio Merlot Montiano 2020
“Ciò che è stato ereditato dai padri, guadagnatelo se lo volete davvero possedere”: con questa parole di Goethe in testa, le cugine Cotarella hanno rilevato l’azienda, reinterpretando il vino - in termini di eleganza e gradevolezza - con cui i loro padri hanno dato lustro ad un territorio ai tempi “enologicamente triste”.

Casanova di Neri, Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2019
Un vitigno per un Comune: anche la famiglia Neri ha contribuito a dare personalità ad una collina vocata ma molto povera fino a mezzo secolo fa. Con “incoscienza” ma conoscenza hanno costruito in 40 anni un marchio familiare di successo e un vino che mette in perfetto equilibrio la dolcezza della ciliegia ferrovia con suggestioni terrose.

G. D. Vajra, Barolo Bricco delle Viole 2019
Cantina che nasce da un sogno di libertà umile e caparbio e che ora continua con la seconda generazione in un territorio mozzafiato plasmato dall’uomo. Il vino proviene dalla collina più alta del Comune di Barolo, da cui si ammirano le Langhe e contemporaneamente le Alpi piemontesi: complessità ed eleganza, potenza e verticalità.

Donnachiara, Taurasi Riserva per Umberto 2019
Dal Tibet della Campania, un vino morbido ma spigoloso che onora il fondatore dell’azienda, professore di storia e filosofia che è riuscito ad arricchire culturalmente i suoi progetti imprenditoriali. Oggi sono le figlie a portare avanti il detto di Alexandre Dumas, che il padre amava ripetere: “il vino è la parte intellettuale di un posto”.

Tommasi, Amarone della Valpolicella Classico 2019
La quarta generazione porta ormai avanti quest’azienda familiare, che ha deciso anni fa di investire nei vigneti più vocati di collina della Valpolicella. È questo il segreto per produrre vini che non cedono di un millimetro nemmeno dopo qualche decennio, frutto anche di una spiccata conoscenza ed una precisa tecnologia enologica.

Donnafugata, Sicilia Contessa Entellina Opera Unica 2018
Continuamente proiettati nel futuro e nel cambiamento, la famiglia Rallo è riuscita a cogliere un’opportunità unica e trasformarla in un vino inaspettato: il ferragosto piovoso del 2018 ha portato la botrite nobile in un vigneto di Chardonnay, rendendo le uve completamente diverse da quelle che sono sempre state e di conseguenza il vino che ne è uscito.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli