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IDEE DI FUTURO

Le filiere del vino di Italia, Francia e Spagna chiedono un piano Ue per la stabilità del settore

Più risorse, e più flessibilità, al centro del documento che sarà presentato dalle associazioni di filiera al Gruppo di Alto Livello in settembre
ALLEANZA COOPERATIVE AGROALIMENTARI, ASSOENOLOGI, CIA AGRICOLTORI ITALIANI, Coldiretti, Confagricoltura, COPAGRI, FEDERDOC, FEDERVINI, FILIERA VINO, FRANCIA, GRUPPO DI ALTO LIVELLO, ITALIA, RISORSE, SPAGNA, UE, UNIONE ITALIANA VINI, Mondo
Le filiere del vino di Italia, Francia e Spagna chiedono un piano Ue per la stabilità

Un bilancio specifico rafforzato e flessibile per sostenere la competitività e i cambiamenti del settore; più flessibilità per attuare gli interventi settoriali e gestire l’instabilità del mercato; maggiori risorse per la politica di promozione per riconquistare i consumatori e miglioramenti in merito all’accesso, all’attuazione e alla rendicontazione delle misure di promozione del vino con i fondi europei; misure per rispondere alle sfide del cambiamento climatico, sia in termini di ricerca per la prevenzione e l’adattamento del settore, sia in termini di aiuti per le sue conseguenze sui vigneti: sono i cardini del documento che raccoglierà tutte le misure e le richieste per garantire la sostenibilità del settore del vino nei tre principali Paesi produttori d’Europa e del mondo, Italia, Spagna e Francia, in vista del Gruppo di Alto Livello convocato dalla Commissione Agricoltura Ue in settembre. Punti di convergenza raggiunti nella riunione delle associazioni di rappresentanza della filiera vitivinicola dei tre Paesi (per l’Italia c’erano Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari, Assoenologi, Cia - Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Fivi e Uiv-Unione Italiana Vini), riunite nei giorni scorsi a Logroño, in Spagna. Un incontro in cui “le associazioni di rappresentanza della filiera vitivinicola di Italia, Spagna e Francia - spiega una nota - hanno messo in luce la grave situazione che sta attraversando il settore, chiedendo alle autorità europee di adottare misure coraggiose e ambiziose per garantire la sostenibilità di una filiera che è motore economico e culturale in Europa”.
Le organizzazioni vitivinicole spagnole, francesi e italiane, spiega ancora la nota, hanno evidenziato le difficoltà che il settore ha subito negli ultimi anni e che hanno portato a una situazione di preoccupazione. Si tratta di problemi sia congiunturali che strutturali che colpiscono il settore in tutte le sue articolazioni e hanno origine in diversi fattori: la riduzione dei consumi a livello internazionale, l’influenza dei movimenti anti-alcol nelle politiche pubbliche, l’impatto del cambiamento climatico e il susseguirsi delle crisi economiche e sanitarie degli ultimi anni. Al di là delle misure economiche, necessarie e importanti per garantire la sopravvivenza e la sostenibilità del settore vitivinicolo e delle centinaia di migliaia di persone che ne traggono sostentamento, si devono adottare gli strumenti a disposizione per affrontare le prossime sfide. L’auspicio comune, inoltre, “è quello di poter partecipare a tutti i lavori del Gruppo di alto livello istituito dalla Commissione Europea con l’obiettivo di discutere del futuro del settore vitivinicolo europeo che si riunirà a partire da settembre 2024. La partecipazione delle associazioni di rappresentanza a questi incontri è necessaria per trovare soluzioni pragmatiche che rispondano alle esigenze del settore. Il vino è un prodotto economico importante e fa parte del patrimonio socio-culturale dell’Unione Europea. Il settore ha bisogno di un forte sostegno per rafforzarsi e reinventarsi con una normativa realistica e un calendario operativo che consenta l’attuazione di soluzioni. Le associazioni che hanno partecipato all’incontro si sono dette ottimiste sulla possibilità di lavorare insieme per ribaltare la difficile situazione del settore e contano sulla forte risposta e sul sostegno delle istituzioni europee”.
L’Unione europea, ricordano le associazioni, è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’Ue.

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