Le Grotte di Frasassi come cantina, il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Santa Barbara, Moncaro e Casal Farneto in affinamento, per vini di grande freschezza ed integrità: l’affascinante esperimento di scena a “Collisioni dal Verdicchio alle Marche”

Dal formaggio di fossa al “vino di grotta”: tra le curiosità del mondo enoico, nelle Marche del Verdicchio, c’è chi ha tentato un esperimento a dir poco affascinante, vista la location. Niente meno che le monumentali e splendide Grotte di Frasassi in cui, a temperatura costante di 14 gradi, umidità del 98% e assenza di luce, hanno riposato per oltre 7 anni tre bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico: Le Vaglie 2007 di Santa Barbara, il Vigna Novali 2007 di Moncaro ed il Grancasale 2006 di Casalfarneto.

Che sono state prelevate dagli speleologi e poi stappate ed assaggiate da 36 esperti da tutto il mondo a “Collisioni dal Verdicchio alle Marche”, tappa del Progetto Vino di Collisioni (festival agrirock, inventato da Filippo Taricco, a Barolo, ma con idea di essere esportato nei migliori territori del vino italiano, ndr), curato da Ian D’Agata, a Jesi (fino ad oggi), che, in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (www.imtdoc.it), ha voluto raccontare la diversità vinicola dell’unica Regione “al plurale” d’Italia, che si esprime nei Verdicchio di Jesi e di Matelica, nel Rosso Conero e in quello Piceno, nel Bianchello del Metauro, nei Colli Pesaresi e nei Colli Maceratesi Ribona, nella Lacrima di Morro d’Alba, nella Vernaccia Serrapetrona e nel Pergola, per fare alcuni nomi.
E i risultati di questo esperimento di affinamento in grotta sono stati più che positivi, dato che i vini hanno mostrato un rallentamento del processo di maturazione, una grande freschezza ed integrità del prodotto. “L’esperimento funziona!”, ha commentato Ian D’Agata, con l’autore del fortunato blog Usa “illdrinktothatpod.com”, che ha aggiunto “in queste bottiglie nonostante l’età riemerge in maniera forte la salinità”.