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Le prime etichette (a Vinitaly 2017) di Poggio Landi, il brand del gruppo internazionale Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, che, da Montalcino, punta a conquistare le vette qualitative del panorama enoico del Bel Paese

Il gruppo internazionale Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, già proprietario della Tenuta Dievole (80 ettari a vigneto, ndr) in Chianti Classico, di Podere Brizio (9 ettari a vigneto, di cui 7 ettari a Brunello, ndr) e Poggio Landi (25 ettari, ndr) in Montalcino e della Tenuta Le Colonne a Bolgheri (30 ettari a vigneto, ndr), ha posto, evidentemente, il suo “quartier generale” produttivo a Montalcino, per un progetto ambizioso che mira a coniugare una buona quantità a una qualità al top, secondo quella che è la filosofia aziendale. Con la recente acquisizione di Tenuta Vitanza (che resta nominalmente ai vecchi proprietari e che comprende 26 ettari coltivati a vigneto, 15 ettari a Brunello, 10 ettari a Igt, 3 ettari Chianti e 2 ettari a Rosso di Montalcino, ndr), parte di fatto l’avventura enoica vera e propria del magnate argentino Alejandro Bulgheroni, che conta di far esordire le prime etichette della produzione proveniente da Montalcino a Vinitaly 2017.
“Dopo il Chianti Classico con Dievole e Bolgheri con la Tenuta Le Colonne - spiega Enrique Almagro, presidente per l’Italia della Corporate argentina - il nostro gruppo intraprende un’azione fondamentale in uno dei territori più ricercati dai winelovers di tutto il mondo. E lo fa con il rispetto e la passione che da sempre caratterizzano il nostro modo di approcciare il settore del vino, con l’obiettivo dichiarato di proporre etichette che siano l’espressione più autentica delle zone di produzione. Etichette di Brunello di Poggio Landi, che pensiamo di presentare già al prossimo Vinitaly”. L’acquisizione di Tenuta Vitanza porta in dote lo splendido Podere Belvedere, la nuova cantina situata a Torrenieri e altre vigne destinate alla produzione di Rosso di Montalcino, Chianti e Igt per un totale che, entro i prossimi anni, porterà Poggio Landi a sfiorare gli oltre 70 ettari vitati.

“Sono numeri rilevanti - sottolinea Stefano Capurso, direttore corporate Dievole Spa - che fanno di Poggio Landi un player fondamentale del pianeta Brunello di Montalcino. Questo ci consentirà di avviare strategie mirate sia per quanto riguarda la fase squisitamente produttiva che per quella concernente l’approccio commerciale con il mercato interno e con quelli internazionali”.
Mercati che certamente attendono con curiosità le prime etichette “firmate” Poggio Landi che potranno contare su alcuni plus fondamentali: la differenza dei terreni e delle esposizioni, la biodiversità che caratterizza le varie vigne, le altitudini che vanno dai 180 ai 320 metri sul livello del mare.
Ad Alberto Antonini, consulente enologo del gruppo, che guida un team composto da Giovanni Alberio, enologo in house, e Lorenzo Bernini, agronomo, il compito di sfruttare al meglio queste straordinarie potenzialità. “Una sfida bella e stimolante - spiega Antonini, winemaker di fama internazionale - quella di poter creare vini provenienti da vigne dislocate nelle aree più prestigiose di Montalcino. Da quelle storiche poste nella parte nord dell’areale di produzione a quelle appena acquisite. L’obiettivo, ovviamente, è uno: quello di proporre dei vini che soddisfino le aspettative dei consumatori e che mantengano inalterate le caratteristiche di un terroir unico al mondo”.

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