Aspettando l'inevitabile impatto della corsa dei prezzi di materie prime, energia e trasporti anche sul vino, continua la corsa delle esportazioni enoiche italiane, che, nei primi 11 mesi 2021, superano i 6,5 miliardi di euro (+12,6%), in linea con il trend registrato da inizio dello scorso anno. Numeri, quelli pubblicati oggi dall'Istat, confortanti, per un settore che, tra pandemia, crollo del turismo internazionale e l'attacco (momentaneamente schivato) di Bruxelles, non ha mai avuto tanti fronti aperti. Né, al contempo, così tante certezze dai mercati, tutti in crescita e al di sopra dei dati dello stesso periodo del 2020, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dalla Cina alla Russia, con la speranza, e non solo per gli equilibri commerciali e politici mondiali, che Mosca ritiri presto le truppe dal confine con l'Ucraina, ristabilendo un clima di pace che, nell'area, manca ormai da anni.
Tornando ai numeri, e dai Paesi geograficamente più vicini, la Svizzera nei primi 11 mesi 2021 ha importato vino italiano per 376 milioni di euro (+8,4% sullo stesso periodo del 2020), mentre la vicina Austria tocca i 102 milioni di euro (+4%), e la Francia, spinta dalle 25 milioni di bottiglie di Prosecco spedite Oltralpe nel 2021, arriva a quota 207 milioni di euro, con un nuovo exploit del +17%. Risalendo il Vecchio Continente, in Germania le importazioni di vino italiano arrivano a 1,038 miliardi di euro (+6,4%), con le spedizioni nei Paesi Bassi che arrivano a quota 202 milioni di euro (+14,8%). In calo, unico tra i principali mercati presi in esame da WineNews, la Norvegia, che perde il 3,5% e si ferma a 110 milioni di euro, mentre la vicina Svezia cresce ancora, fino a 188 milioni di euro (+9,3%) di vino italiano importato nei primi 11 mesi del 2021. Buone notizie arrivano dalla Gran Bretagna, terzo mercato dell'export enoico italiano a 676 milioni di euro (+3,3%), così come dalla lontana Russia, in grande spolvero con le importazioni di vino italiano che toccano i 135 milioni di euro (+19,4%).
Al di là dell'Oceano, continuano ad impressionare le performance degli Usa, a poco meno di 1,6 miliardi di euro di vino italiano acquistato nei primi 11 mesi 2021 (+19,5%). Solido anche il mercato del Canada, che vale 354 milioni di euro (+10%). In Asia, torna a crescere anche il Giappone, fino a 141 milioni di euro (+3,6%), ma crescono anche la Cina, arrivata a quota 116 milioni di euro (+36,8%) di vino italiano nel periodo gennaio-novembre 2021, la Corea del Sud, sempre più astro nascente dei consumi enoici internazionali, con 69,8 milioni di euro (+83,2%) di vino italiano importato, e Hong Kong, hub dei fine wine del ricco mercato asiatico, a 26 milioni di euro (+24%).
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