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L’espresso

Di padre in figlio ... Non ci sono soltanto minorenni che abusano regolarmente dell’alcol. Ci sono anche ragazzini che in famiglia si ritrovano con i parenti alcolisti: “Una situazione drammatica, spesso segnata dalla violenza e molto più diffusa di quanto uno s’immagini”.

Chi parla è Katia, portavoce dei gruppi Alanon e Alateen, due filiazioni degli Alcolisti anonimi riservate ai parenti adulti degli alcolisti (Alanon) e a quelli under 18 (Alateen). “Chi viene alle nostre riunioni”, spiega Katia, “impara a esprimere liberamente il dolore che vive. Ci sono bambini di cinque o sei anni.

Ci sono minori che il mattino vengono mandati al supermercato, prima di andare a scuola, per acquistare i superalcolici”. E ce ne sono altri, testimoniano gli operatori, “che vengono picchiati dai genitori ubriachi, e che arrivano al punto di sentirsi sollevati quando muoiono il padre o la madre alcolista”. “Per questi minori”, commenta Giuseppe, componente di Alcolisti anonimi, “è essenziale la creazione di un nucleo che li allontani da un rischio latente: quello di iniziare a loro volta a bere”. Per un senso di sfida, raccontano i ragazzini stessi. Per conoscere direttamente cosa ha distrutto la vita dei loro cari. Un tema, tra i tanti, al centro del raduno nazionale degli Alcolisti anonimi, in corso a Rimini dal 3 al 5 ottobre.

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