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L’espresso

A fuoco spento ... Sui Blog. Nei Forum. Tra i siti. Esplode su internet la mania di parlare di cibo. Mentre dal web emergono storie e volti “L’Espresso” lancia online Food&Wine ... ...Vini da oscar ... “Bacco? E’ il nostro dio: il dio dell’allegria,
dell’incoerenza, della follia, dell’eccesso”.
Lina Wertmuller non ha dubbi: c’è un
rapporto intimo, spirituale, tra il vino e la
gente del cinema. Il Wertmuller Brut, 100
per cento chardonnay, prodotto in un vigneto
storico alle porte di Brescia, ne sintetizza il
nesso: “Le bollicine evocano appuntamenti
galanti, feste, vincite, matrimoni: il massimo
per celebrare Dioniso. Questo vino,
che mio marito mi ha dedicato, è spettacolo
ed emozione”. Questione di energia.
Di estetica. Di sensi inclini a decifrare la
natura: con motivazioni diverse, si fa sempre più evidente la passione per il vino
di attori e registi. In sceneggiature cult (“Sideways”, “Mondovino”); con personaggi-icone
di un invidiabile lifestyle (come Russell Crowe, finanziere stressato che eredita una tenuta
in Provenza in “Un’ottima annata” e nella vita uno che vive in fattoria in Australia
per non dimenticare gli ingredienti naturali della vita). Con nomi che si impongono come
eccellenti produttori, come il regista Francis Ford Coppola: dalla sua azienda californiana
un premiato Diamond Chardonnay. “Si cerca rifugio in campagna perché la natura ricarica”,
spiega l’esperto Luca Maroni (www.lucamaroni.com): “Poi scatta l’istinto creativo:
interpretare una materia così piena di sfumature com’è la produzione di un vino.
Con un atteggiamento, una profusione di energia, che è lo stessa del recitare. La gente del
cinema ha una predisposizione naturale alla parte sensoriale connessa col vino”. Fa vino
da quattro generazioni la famiglia Winspeare, racconta il regista Edoardo, che col fratello
Francesco possiede una tenuta in Salento: i suoi avi sono stati tra i primi a imbottigliare il Negroamaro, primitivo robusto, colore difficilmente immaginabile più intenso: “Chi ama
il cinema ama la vita. Un vitigno antico è come la musica popolare: ricollega alla tradizione.
È il cordone ombelicale con un mondo perduto. Produrre vino è un atto d’amore”.

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