L’espresso

Grandi Famiglie ... La saga dei vinattieri ... Sono stati poeti e guerrieri, banchieri e viaggiatori, commercianti di seta, magistrati alla corte medicea. Poi, un giorno, hanno deposto le armi, si sono alzati dalla scrivania, E hanno investito ogni energia sulla terra, inaugurando quella tradizione che è una cosa sola con il loro no- me. E dando vita a un “family business”, oggetto di molti studi.
E l’intera saga degli Antinori che il marchese Piero fa rivivere nel libro “Il pro- fumo del Chianti” (Mondadori): dal capostipite Giovanni, che alla fine del 1300, ex soldato e diplomatico rientra a Firenze e si iscrive all’Arte dei vinattieri, alle tre figlie Albiera, Allegra e Alessia, che oggi si dedicano all’impresa rendendola sempre più moderna e internazionale, La storia di una famiglia di vinattieri, come con consapevole ironia gli Antinori amano definirsi ancora, legata all’uva e al territorio, ai segreti dell’una e alle vicissitudini dell’altro. Piero Antinori sceglie di raccontarla attraverso i suoi vini più emblematici: dal Villa Antinori 2007 al Solaia 1997, vino dell’anno 2000 secondo “Wine Spectator”, un vino nato come esperimento e diventato il rosso da collezione
per eccellenza; dal Tignanello perfetto, annata 1975, a quello del 2010, che sonnecchia in cantina, ma che può rivelarsi una nuova grande sorpresa; dal Cervaro della Sala, annata 1986 al Mezzo Braccio Monteloro, riesling in purezza, annata 2009. Accanto, gli uomini - enologi e collaboratori - che hanno contribuito a questa affascinante storia, dietro le quinte dei vini più premiati: Èmile Peynaud e le sue ispirazioni; Giacomo Tachis, l’uomo dei Super Tuscans; dagli anni Novanta a oggi, Renzo Cotarella. E intorno, un panorama che dalle colline toscane si è allargato, nel tempo, verso il mondo: dal vecchio mondo al nuovo. Per guardare il futuro da entrambe le parti.