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L’espresso

Un Polo dei vino per unire le forze ... Il progetto potrebbe essere d’esempio anche per altre regioni d’Italia. Il Polo dei vino è nato a San Floriano, in Veneto, dalla collaborazione tra l’università di Verona, la Provincia, alcune banche locali e la Camera di Commercio (uno degli azionisti di Vinitaly). La sede sarà a villa Lebrecht, dove si svolge già il corso di laurea in vitivinicoltura. Grazie al sostegno della Regione Veneto, il Polo San Floriano ha ottenuto 1,5 milioni di euro e diventa così il nuovo punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione vitivinicola veronese. “dl nostro Polo intende valorizzare ancora di più un settore che è centrale nell’economia della Valpolicella”, dice il responsabile scientifico Angelo Spena, docente di tecnologie biomolecolari all’Università di Verona: “Da un lato ci occuperemo di progetti di sviluppo rurale ecosostenibile, che mirano a ridurre l’uso di fungicidi e a diminuire i trattamenti delle piante. Dall’altro, con il progetto Molecular Wine, puntiamo a risolvere il problema della stabilità proteica dei bianchi, per eliminare il “precipitato” nel vino”. In cosa può fare scuola l’iniziativa? “Nel mostrare come accademia e aziende possano collaborare per lo sviluppo territoriale. E nel dare un segnale: partire dal basso, unendo le forze, e solo in un secondo tempo chiedere i finanziamenti statali”.

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