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L’espresso

Bevi Jesi ... Includere il Verdicchio nel novero dei più
grandi e longevi bianchi italiani sembra ormai
un atto dovuto. Ma è bene stare alla
larga dalle petizioni di principio ed è invece
opportuno mettersi sulle tracce delle bottiglie
più mature, per verificarne la tenuta. Questa
volta puntiamo l’obiettivo su uno dei capofila
della denominazione, Lucio Canestrari,
vignaiolo a Staffolo, in Contrada Coroncino,
da cui l’omonimo marchio, fondato nel
1981. Una recente retrospettiva dedicata al
vino più importante della gamma, il Verdicchio
dei Castelli di Jesi Classico Superiore
Gaiospino, ha portato alla luce alcune vecchie
annate di sorprendente integrità, come
la 1992 e soprattutto la 1993, affiancate da
tre grandi interpretazioni dello scorso decennio:
2003,2007, 2008. Ma il capolavoro è
rappresentato dall’edizione 2000, bianco di
levatura planetaria che metterebbe all’angolo
centinaia di vini ben più reputati e costosi.

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