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Letrari, Maso Martis, Altemasi (Cavit) e Flavio (Rotari - Mezzacorona): piccole griffe e grandi realtà al vertice del Trentodoc, nella classifica del magazine Uk “The Drink Business”. E, a Trento, c’è “Trentodoc Bollicine sulla Città 2016”

Grandi amanti di bollicine, gli Inglesi hanno fatto in pochi anni del mercato Uk il n. 1 del Prosecco all’estero. Eppure, i palati britannici, gradiscono eccome anche i grandi metodo classico del mondo. Dai grandi Champagne francesi ovviamente, alle migliori espressioni italiane. Come il Trentodoc, le “bollicine di montagna” del Belpease, con la celebre rivista “The Drink Business” che ha stilato la sua classifica delle migliori. E così, nell’ordine, nell’articolo firmato dell’editor-in-chief del magazine (e Master of Wine), al top c’è il Letrari Brut Riserva 2009, seguito dal Maso Martis Madame Martis Brut Riserva 2006, due vini firmati da due piccole griffe del territorio, segui dai vini di punta di due grandi gruppi cooperativi, l’Altemasi Riserva Graal 2004 (Cavit) ed il Rotari Flavio 2007 (Gruppo Mezzacorona). Un vertice, quello della classifica di “The Drink Business” (https://goo.gl/QJ217Q) che, simbolicamente, racconta le due anime della sua spumantistica (e non solo) del trentino, ovvero piccole aziende “artigiane” e grandi gruppi che investono sulla qualità, capaci di valorizzare al massimo le peculiarità del loro territorio con espressioni peculiari e di altissimo livello delle varietà “classiche” della spumantistica mondiale, Chardonnay e Pinot Nero in testa.
A seguire, nella classifica, ci sono Cantina Rotaliana di Mezzolombardo Redor Riserva 2008, Endrizzi Riserva Pian Castello 2011, Methius Brut Riserva 2010, Maso Nero 2010, Ferrari Perlé 2010, Fondazione Edmund Mach Mach Riserva del Fondatore 2011, Revi Paladino 2010 Extra Brut e Moser 51.151.

Una “graduatoria” che arriva dal Regno Unito dove, pochi mesi fa, un’altra etichetta del Trentodoc, quella del Brut di Ferrari, cantina leader del territorio, si era imposta come miglior “Blanc de Blancs” al mondo secondo la prestigiosa “The Champagne & Sparkling Wine World Championships”, una delle competizioni più autorevoli al mondo guidata da Tom Stevenson che a Londra ha incoronato una delle etichette storiche dell’azienda e del trentino come “World Champion Classic Blanc de Blancs” e “Best Italian Sparkling Wine”, a conferma non solo della passione inglese per questa tipologia di prodotto, ma anche della crescita qualitativa della spumantistica trentina (https://goo.gl/Ju3vkI).
Vini e cantine, quelle del Trentodoc , che saranno protagoniste “in patria”, a Trento, con “Trentodoc Bollicine sulla Città 2016” (www.trentodoc.com), la kermesse promossa dall’Istituto Trento Doc
in collaborazione con Camera di Commercio e Provincia autonoma di Trento, a Palazzo Roccabruna, storica sede del Concilio di Trento, oggi Enoteca provinciale del Trentino, che tra degustazioni, seminari, approfondimenti, eventi e incontri farà scoprire l’unicità del Trentodoc, il primo metodo classico Doc riconosciuto in Italia, tra i locali della città e le cantine del territorio. Ed il Muse-Museo delle Scienze di Trento, dove il 19 novembre 43 case spumantistiche proporranno oltre 115 etichette per walk around tasting dedicato agli operatori. Senza dimenticare, il Premio Trentodoc 2016 al Miglior Sommelier d’Italia assegnato dall’Ais-Associazione Italiana Sommelier con l’Istituto Trento Doc, sempre a Trento, che il 19-20 novembre, all’insegna delle “bollicine di montagna”, ospiterà anche il congreso Ais n. 50, che celebrerà il primo mezzo secolo di vita dell’associazione guidata da Antonello Maietta (www.congresso2016.aistrentino.it).

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