Una produzione sovrastimata in alcune zone, il calo dei consumi da tenere in considerazione, eventi climatici che da straordinari stanno diventando sempre più ordinari mettendo in difficoltà i vigneti, la preoccupazione per eventuali dazi (ma siamo ancora nel territorio delle ipotesi) in arrivo dagli Usa per il vino. Sono tanti i temi, ed i nodi da sciogliere, per delineare il futuro del settore vitivinicolo alle prese con uno dei momenti più delicati degli ultimi anni. Un domani da scrivere anche a livello d’area, e quindi di Europa, dove sono attesi a breve interventi di sostegno per il comparto. Nei giorni scorsi, a Strasburgo, il Commissario Europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, in audizione in Commissione Agricoltura (Agri) del Parlamento Europeo, ha infatti promesso “un pacchetto di misure specifiche per il settore vitivinicolo che forniranno una risposta immediata al settore senza aspettare la riforma della Pac”.
Una proposta che potrebbe arrivare già a marzo e che fa seguito alle raccomandazioni del Gruppo di Alto Livello Ue sul Vino formalizzate lo scorso dicembre e che delinearono una strategia basata su alcuni cardini: come già raccontato da WineNews, riallineare la produzione di vino alla domanda, rafforzare la resilienza del settore alle sfide del mercato e del clima e adattarsi alle tendenze per cogliere le nuove opportunità di mercato furono i tre assi principali su cui si sono mosse le raccomandazioni contenute nel documento prodotto dal Gruppo di Alto Livello sul Vino della Commissione Agricoltura Ue, usciti dopo l’incontro del 16 dicembre a Bruxelles, con le rappresentanze della filiera e la presenza proprio del Commissario all’Agricoltura Ue, Christophe Hansen, in una delle sue prime uscite ufficiali nel nuovo ruolo. Raccomandazioni che sono state consegnate ad Hansen che si mobiliterà per “preparare un calendario per la loro eventuale attuazione”.
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