Cala il sipario, anche nei dati ufficiali Istat, sul 2020 del vino italiano all’estero, che, nell’ultimo mese dell’anno, conferma quei segnali di ripresa visti già nei mesi precedenti, chiudendo alla fine con un saldo del -2,3% sul 2019, a quota 6,284 miliardi di euro. Un buon risultato, sia nell’ottica del dato complessivo del commercio estero, che ha visto l’export italiano perdere il 9,7%, sia dal punto di vista del settore vino, che ad ottobre 2020 aveva chiuso al -3,4% su ottobre 2019. Conferme, rispetto a quanto anticipato a WineNews da Denis Pantini, direttore Area Agroalimentare Nomisma (Wine Monitor), arrivano anche sul fronte dei singoli mercati, dove non si registrano grossi scossoni o inversioni di rotta rispetto al dato di novembre.
L’analisi di WineNews, come sempre, parte dagli Stati Uniti, primo mercato di sbocco per il vini italiano, che perde qualcosa nel dicembre 2020, chiudendo a 1,453 miliardi di euro, in calo del 5,6%. Va meglio nel vicino Canada, dove le spedizioni raggiungono a dicembre i 346 milioni di euro, in crescita del +1,5% sul 2019, confermando quanto di buono visto nei mesi precedenti.
In Europa, la Germania si conferma di gran lunga la prima meta Ue per il vino italiano, con un giro d’affari che nel 2020 ha toccato quota 1,074 miliardi di euro, in crescita addirittura del 3,7%: una sorpresa fino ad un certo punto, per un Paese che concentra storicamente le vendite sul canale della Gdo, il più performante durante la pandemia, e su bottiglie dal buon rapporto qualità/prezzo. Segnali incoraggianti arrivano anche dalla Gran Bretagna, che alla fine chiude con un -6,3% di vino importato dall’Italia, a 714 milioni di euro, in attesa di capire quale sarà l’impatto della Brexit.
Si conferma la Svizzera, che veleggia sugli stessi identici livelli dello scorso anno: nel 2020 l’import di vino italiano ha chiuso a 382 milioni di euro, lo 0,3% in più del 2019. Continuano a calare le importazioni della Francia, che alla fine segnano il -13,6% a 178 milioni di euro, e non poteva essere altrimenti per un Paese produttore che, sui mercati esteri, ha avuto molte più difficoltà dell’Italia.
Di tutt’altro tenore le notizie che arrivano dai Paesi Scandinavi, a partire dalla Svezia, dove il sistema del Systembolaget garantisce grande stabilità, ed un’ulteriore crescita per i vini italiani, che chiudono a 189 milioni di euro di export: +5%. La Norvegia, come avevamo visto già con i dati di novembre, fa ancora meglio, crescendo del 29,8% a fine 2020, a 122 milioni di euro. Perde qualcosa, al contrario, l’Austria, che alla fine chiude in calo del 2,3%, a 104 milioni di euro. Recupera qualcosina la Russia, dove il calo frena e si ferma, alla fine del 2020, al -3,6%, con 126 milioni di euro di vino importato dall’Italia.
Male, nel complesso, i mercati asiatici, con la sola Corea del Sud a chiudere l’anno in territorio positivo, a dimostrazione, ulteriore, di quanto Seoul abbia saputo gestire meglio di ogni altro Paese al mondo la crisi sanitaria, subendo pochissimo quella economica. Qui, il vino italiano è cresciuto nel 2020 del 30%, a quota 43 milioni di euro. In Cina, invece, dicembre mette un freno al crollo delle importazioni, che chiudono comunque in calo del 26,3%, a quota 98 milioni di euro. Anche il Giappone rialza la testa, limitando i danni ad una perdita del 15,4% sul 2019, a quota 154 milioni di euro. Infine, Hong Kong, porta privilegiata dei fine wines italiani e francesi al mercato dell’Estremo Oriente, che lascia sul terreno, a fine 2020, il 9,4%, chiudendo l’anno a 24 milioni di euro di vino italiano importato.
Focus – L’export del vino italiano trimestre per trimestre by Qualivita
Il risultato è frutto di andamenti contrapposti fra i vari periodi dell’anno: il 2020 era iniziato infatti in maniera estremamente positiva rispetto al già ottimo 2019, con un +5,2% nel primo trimestre (1,51 miliardi nei primi tre mesi dell’anno rispetto a 1,44 nel 2019), mentre dal mese successivo si sono iniziati a sentire in maniera più forte gli effetti dell’emergenza Covid-19 con un forte calo delle esportazioni (a maggio si è toccato il -24,3%) per un risultato complessivo del -12,6% nel secondo trimestre (1,38 miliardi nel 2020 rispetto a 1,57 miliardi nel 2019). Il terzo trimestre con il -1,9% ha iniziato a mostrare una tenuta, con un risultato complessivo di 1,56 miliardi rispetto a 1,59 miliardi del 2019. Segnali positivi, però, sono giunti soprattutto nel quarto trimestre del 2020 con il +0,7%, con un export in decisa crescita nei mesi di novembre e dicembre 2020, e con un risultato complessivo di oltre 1,84 miliardi rispetto a 1,83 miliardi del 2019.
Focus - I valori dell’export del vino nel 2020 Regione per Regione
Fra le prime 5 regioni per export vinicolo, 3 mostrano un risultato dell’export in crescita nel 2020: Piemonte (+2,6%), Trentino-Alto Adige (+4,3%) ed Emilia-Romagna (+3,4%). Sono, invece, in calo Veneto (-3,3%) e Toscana (-3,2%). A seguire le regioni con un calo maggiore dell’export vinicolo sono Lombardia (-11,7%), Puglia (-7,6%), Sicilia (-11,9%) e Friuli-Venezia Giulia (-8,9%). Piuttosto stabili i risultati per l’Abruzzo (-1,9%) e positivi per il Lazio (+8,6%).
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