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Libero Mercato

Friulano all’estero, Tocai in Italia ... Governo lascia il bicchiere mezzo vuoto... Il Governo, confermando le decisioni del tavolo tecnico di Trieste, è d’accordo che si usi, in via transitoria, la denominazione Friulano per l’estero e Tocai friulano per il mercato nazionale. Lo rileva in una nota l’onorevole Angelo Compagnon (Udc), il quale precisa che “la tardiva risposta del ministero delle Politiche agricole all’interrogazione sulla questione del Tocai, presentata molti mesi fa e discussa solo oggi in Commissione, ribadisce quanto già stabilito nel tavolo tecnico del 4 gennaio a Trieste, ovvero - ricorda - l’utilizzo in via transitoria della denominazione “Friulano” per l’estero e di “Tocai friulano” sul mercato nazionale”.
Secondo Compagnon si tratta di un buon compromesso “capace, per il momento, di accontentare tutte le parti in causa. Sarà mia premura, a questo punto, seguire da vicino l’apposito provvedimento allo studio del Governo e spingere perché venga concretizzato in tempi brevi, a tutela - conclude - dei produttori vitivinicoli friulani e più in generale del made in Italy di eccellenza”.
Da ricordare, inoltre, la convocazione per il 23 gennaio prossimo, a Roma, del tavolo verde tra il ministero delle Politiche agricole e le associazioni di categoria dei produttori vitivinicoli del Friuli Venezia Giulia. Lo ha reso noto ieri a Udine il presidente regionale di Confagricoltura, Giorgio Colotta.
“Ho ricevuto l’invito al tavolo - ha precisato Colutta
- per arrivare all’approvazione consensuale del decreto, già pronto in bozza”.
Si tratta, appunto, del decreto che darebbe il via alla possibilità di commercializzare il Tocai con il nome “Friulano” sui mercati internazionali e come “Tocai Friulano” o “Friulano” sul mercato italiano. “Questo risultato - ha ricordato Golutta - è il frutto della decisione presa lo scorso 4 gennaio presso Ministero, in occasione del tavolo tecnico legale svoltosi a Trieste, cui avevano preso parte oltre all’assessore regionale alle Politiche agricole, Enzo Marsilio, anche il capo dipartimento del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Ambrosio e gli avvocati di Pederdoc, Confagricoltura, Confcooperative e Cantina Produttori di Cormons.
“E’ questo il compromesso a cui si è giunti e che tutte le associazioni e la cooperazione dovrebbero siglare il 23 gennaio”, ha precisato Colutta “ricordando comunque che resta forte l’aspettativa per la sentenza che dovrà essere pronunciata dalla Corte di giustizia europea sui ricorsi presentati”.

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