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Libero Mercato

Dalla banca alla cantina: la ragnatela di Zonin ... Il presidente si affida a due soli studi per gli incarichi di controllo nell’istituto e nelle aziende di famiglia... Sarà perché sono molto bravi. O perché la piazza vicentina è piccola, e quindi volenti o nolenti bisogna ricorrere sempre alle stesse persone. Certo è che fra la Popolare di Vicenza guidata da Gianni Zonin e le società vinicole di proprietà del presidente dell’istituto ci sono diversi punti di contatto. Nelle persone di commercialisti, sindaci, revisori di conti, cui sia il gruppo bancario guidato da Zonin sia le “cantine” Zonin sparse per l’Italia hanno affidato incarichi di controllo. Capita così che il presidente
del collegio sindacale della Bpvi, Giovanni Zamberlan, sia anche sindaco della Azionaria conduzioni terreni agricoli spa (Acta), che fa capo a Zonin, sul cui operato di banchiere il professionista è chiamato a vigilare.
In un modo o nell’altro, la ragnatela di incarichi ha due punti di solido appoggio, che fungono anche da snodo di tutti gli incroci: si tratta dello studio Adacta e dello studio Zamberlan-Aimonetto-Zanetti, entrambi di Vicenza. A queste due associazioni di professionisti, Zonin attinge a man bassa: sia per gli incarichi nella banca sia perle sue società di famiglia. Giacomo Cavalieri (presidente e socio dello studio Adacta) è sindaco effettivo della Popolare e allo stesso tempo della Tenuta Rocco di Montemassi, azienda toscana di proprietà del presidente Zonin. Alcuni colleghi di Cavalieri presidiano le funzioni di controllo in molte società del banchiere-vignaiolo e alcuni (per esempio, Giuliano Trivellin) in passato hanno svolto incarichi per conto della banca. In passato Vittorio e Benedetto Tonato, entrambi dello studio Adacta, hanno seguito in passato la procedura di valutazione del valore delle azioni della banca, la cui determinazione spetta all’assemblea su proposta del cda. Non va male, comunque neanche ai rivali dello studio Zamberlan-Simonetto-Zanetti: se il primo è il capo dei sindaci della Bpvi, il suo collega di studio, Gianfranco Simonetto, è consigliere di amministrazione della Popolare. Dallo stesso giro di professionisti viene anche Paolo Zuffellato, che è al contempo amministratore di una immobiliare del gruppo bancario e sindaco effettivo della Mobiliare Montebello (una finanziaria di Zonin).
Finora questi intrecci, sul filo del rasoio del conflitto di interessi, non hanno creato problemi al presidente Zonin. Ma forse il nuovo direttore generale (e presto amministratore delegato) Divo Gronchi potrebbe volere avviare una più netta distinzione di ruoli, anche per tenere conto dell’evoluzione della normativa della governance. Un momento di rilievo, a questo proposito, sarà la procedura per il rinnovo dell’organo di controllo. Con l’approvazione del bilancio (previsto per l’assemblea di aprile) i tre sindaci effettivi Zamberlan, Cavalieri e Laura Piussi e i due supplenti Giuseppe Mannella (studio Adacta) e Marco Poggi (studio Zamberlan, etc.). Finora i nomi dei sindaci sono stati votati dai soci su proposta del cda. Una procedura che, alla luce dell’adozione da parte delle principali banche popolari delle migliori prassi di governance, mostra tutti i suoi limiti. I1 risultato è che gli altri amministratori di fatto si scelgono i controllori e i soci avallano. Inutile perciò chiedersi auis custo diet custiodes. E’ vero che la Popolare di Vicenza non è quotata. Ma è altrettanto vero che con migliaia e migliaia di soci è difficile argomentare a sostegno di prassi ormai superata. A meno che Zonin riesca - e al momento non lo si può escludere - a convincere la Banca d’Italia che a Vicenza non esistono rischi di autoreferenzialità.

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