L’Italia è un paese complesso, ma nonostante questo coltiva, al suo interno, delle vere e proprie eccellenze, espressioni del “genio italiano” che, come spesso accade, sono poco considerate “in patria”, quanto protagoniste e apprezzate nel mondo. Eccellenze che vivono e lavorano nel Belpaese, che generano economia, benessere sociale, posti di lavoro e che, a dispetto di burocrazia, politica, ritardi sulle infrastrutture e tutto il testo, rendono grande e fiera l’Italia nel mondo. Vale per le cantine del Belpaese, spesso sotto i riflettori, ma vale anche per tutto il comparto legato alla tecnologia di vigna e di cantina, eccellenza tricolore altrettanto spesso lontana dalle luci della ribalta, e protagonista a Simei, la più importante fiera di settore nel mondo, firmata da Unione Italiana Vini (Milano, 19-22 novembre), con l’Italia assoluta protagonista, da leader della tecnologia di cantina a livello mondiale, con un export di 2,3 miliardi di euro nel 2018, e 900 milioni solo nei primi 5 mesi del 2019, ndr).
E dove l’innovazione va avanti, tra diraspatrici sempre più precise, adatte anche alle uve più delicate, macchinari che aumentano la superficie di contatto tra bucce e mosto per accelerare estrazione di polifenoli ed antociani e migliorare il processo di macerazione, tappi sempre più rispettosi dell’ambiente, nel materiale, di origine biologica, e nel processo, e sempre più affidabili, imbottigliatrici che migliorano ulteriormente i procedimenti, monitorando in automatico tutti i parametri necessari per garantire la qualità e la durata del vino, app che analizzano i big data e garantiscono l’autenticità del vino dalla cantina allo scaffale, macchine che fanno evolvere la pratica antica del remuage con precisione estrema e non solo.
E, nell’Innovation Challenge “Lucio Mastroberardino”, sono stati assegnati i premi alle migliori innovazioni e novità in materia. Così i “Technological Innovation Award Simei 2020”, premi speciali per progetti realizzati grazie ad una grande competenza scientifica e a esperienze in campo, sono state assegnate a realtà come Bucher Vaslin, Della Toffola, Diam Sugheri, Gai Macchine Imbottigliatrici, Bertolaso, Guala Closures, Oeno Concept, Parsec e Raytec Vision, mentre undici aziende si sono invece aggiudicate il “New Technology Simei 2020”, assegnato a progetti che prevedono innovazioni di processo e di prodotto, ovvero Innovoeno, Aeb, Amorim Cork Italia, Dainese, Defranceschi, Diemme Enologia, Hts Enologia (Luigi Scavone), Nortan, Tmci Padovan e Vinventions. “La tecnologia, la ricerca e l’innovazione che noi rappresentiamo - ha commentato il presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona -sono stati determinanti nel costruire un mercato globale del vino di qualità, in un grande sforzo culturale e produttivo che ha davanti ancora nuove sfide. Ed è all’insegna della sfida culturale dell’innovazione che si inseriscono i Technology Innovation Award e New Technology Award dell’Innovation Challenge Lucio Mastroberardino, che, quest’anno, ha inaugurato un format nuovo dove abbiamo cambiato le regole di selezione dei vincitori coinvolgendo per la prima volta il grande pubblico degli enologi, il cui voto si è combinato con le indicazioni dei due panel tecnici del concorso. Questi premi non solo rappresentano un riconoscimento alle innovazioni nel comparto enologico e dell’imbottigliamento, ma puntano a stimolare nuove idee per portare il settore a livelli sempre più elevati. E la tecnologia italiana, in questo contesto, si è dimostrata ancora una volta leader internazionale”.
Messaggio che arriva da un Simei che “torna a Milano ancora più forte e proiettato verso l’internazionalizzazione, aprendosi in maniera nuova e più decisa al mercato mondiale del vino e del liquid food di qualità. Grazie alla partnership con Fiera Milano, il supporto di Ice-Agenzia e Ministero dello Sviluppo Economico, la collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero Affari Esteri e nuovi accordi siglati con le organizzazioni delle imprese, abbiamo organizzato una vasta operazione di incoming che porterà in fiera, da oggi, centinaia di operatori e produttori dai cinque continenti che si aggiungono alle migliaia di operatori attesi dal nostro Paese e dall’Europa. Il Simei - ha aggiunto Abbona - ha accompagnato l’evoluzione dell’industria vitivinicola, contribuendo a stimolarne e ad accelerarne il processo di innovazione. Se il vino italiano, in questi decenni, ha virato verso l’eccellenza qualitativa ormai riconosciuta a livello mondiale, e se la viti-enologia è diventata industria globale radicandosi in contesti geografici nuovi che non avevano alle spalle alcuna tradizione produttiva, moltissimo lo dobbiamo alle aziende a Simei, una filiera tecnologica e industriale in grado di rispondere alle esigenze di un mercato florido e in continua crescita”.
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