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VINO & PROMOZIONE

L’Irpinia cambia marcia e avvia un nuovo percorso per costruire un “marchio territoriale”

La presidente del Consorzio dei Vini, Teresa Bruno: “come territorio vocato ad una vitivinicoltura di eccellenza, deve far emergere le sue bellezze”
CONSORZIO DI TUTELA VINI D’IRPINIA, FIANO DI AVELLINO, GRECO DI TUFO, IRPINIA, TAURASI, Italia
I vigneti dell’Irpinia

Tagliata a metà dagli Appennini, intreccio di valli e alture, tra le quali si inerpicano numerosi fiumi e torrenti, l’Irpinia, terra antica e vocata alla produzione di vini di qualità, dal Taurasi al Greco di Tufo, al Fiano di Avellino, tutti Docg, grazie a diversi microclimi ed all’accumulo di differenti strati di cenere e lapilli che ha dato vita a depositi tufacei ed ad un suolo ricco di minerali, dai vicini vulcani del Vulture e del Vesuvio, e che ne fanno la provincia campana con la più alta concentrazione di vigneti e cantine tra le più conosciute della Campania e non solo, ricca di riti e tradizioni gastronomiche, borghi e tantissimi castelli, cambia marcia e avvia un nuovo percorso per costruire un “marchio territoriale”. È emerso, nei giorni scorsi nella Regia Scuola Enologica “De Sanctis” di Avellino, in un incontro di respiro internazionale promosso dal Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia per fare il punto sul presente e sul futuro della regione con nomi di primo piano del mondo del vino italiano e non solo a confronto su “Come costruire un marchio territoriale: creiamo il Brand Irpinia”.
Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di dare un segnale forte nelle politiche di promozione e valorizzazione territoriale e di farlo in maniera ambiziosa, attraverso un respiro internazionale in linea con il valore e la qualità delle produzioni vitivinicole che l’Irpinia esprime. “Questa iniziativa segna l’avvio di un percorso e l’inizio di un cambio di marcia - ha detto la presidente del Consorzio Teresa Bruno - come territorio vocato ad una vitivinicoltura di assoluta eccellenza, l’Irpinia deve imparare a far emergere l’orgoglio legato all’appartenenza e deve puntare sulla costruzione di un’identità che si associ ad una visione nuova, oserei dire rivoluzionaria. È questo, unito alla qualità delle nostre produzioni, l’approccio vincente per riuscire finalmente a posizionarci sui mercati internazionali, per le nostre bottiglie, ma anche per le nostre cantine, le nostre bellezze ambientali, paesaggistiche e culturali”.
Ma sono diversi gli spunti venuti fuori dall’incontro. Gianfranco Sorrentino, proprietario di uno dei più noti ristoranti italiani di New York, “Il Gattopardo”, nonché presidente del Gruppo Italiano, ha sottolineato come spesso si trovi a dover raccontare l’Irpinia e ha consigliato di selezionare 3-4 Stati tra i più importanti per cominciare a spiegare il territorio e le sue Denominazioni. Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Tutela del Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani, ha suggerito di puntare su una mentalità imprenditoriale per valorizzare la qualità dei vini e la storicità delle denominazioni. “Sono le persone che fanno le aziende - ha affermato - e che fanno la differenza quindi fate squadra e metteteci la faccia”. Mariella Passari, dg dell’Assessorato delle Politiche Agricole della Regione Campania, ha sottolineato come a causa della pandemia in Italia si sia politicamente deciso di abbandonare il vincolo di destinazione delle risorse economiche a beneficio di comparti come la sanità, per cui le risorse sono state indirizzate dove c’era necessità. Si stanno però scrivendo i nuovi Psr e si è riusciti in Campania a mantenere lo stesso budget dello scorso anno. È intervenuto anche Maurizio Petracca, vice presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, che ha illustrato la proposta di Legge sull’enoturismo e delle risorse che a breve saranno a disposizione. Insieme a loro, sono intervenuti, tra gli altri, Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, e il dirigente scolastico della Regia Scuola Enologica, Pietro Caterini.
Per l’occasione sono stati consegnati due riconoscimenti per omaggiare chi quotidianamente da anni si adopera in maniera concreta per il territorio: “Orgoglio Contadino”, premio che nasce con l’obiettivo di valorizzare questa figura fondamentale, assegnato a Teresa Peluso, che si è distinta lavorando con impegno per portare il proprio contributo alla crescita del territorio; e “Premio Consorzio Vini d’Irpinia”, assegnato alla Scuola Enologica De Sanctis per aver saputo contribuire, attraverso il proprio operato nel settore vitivinicolo, a dare una riconoscibilità al territorio irpino.

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