Los Angeles, una delle città simbolo degli Usa, tra le “capitali” di quella California che è primo stato per la produzione enoica e tra i più importanti per il consumo di vino, e che oltre alla pandemia sta patendo anche i danni degli incendi che hanno colpito anche diverse cantine del territorio. Eppure, sarà una delle piazze strategiche per ripartire negli States, anche per un’Italia che, tutto sommato, in Usa ha tenuto, come raccontano i dati Vinitaly-Nomisma, con le esportazioni che nei primi 8 mesi del 2020 sono addirittura cresciute del 2,3% sul 2019, a 1,16 miliardi di euro. E, a quanto pare, nelle carte dei vini della “Città degli Angeli”, l’Italia gioca un ruolo di primo piano sul fronte dei vini bianchi. Dall’analisi della società specializza MiBD Analytics, emerge che tra i 15 brand più presenti nelle “wine list”, sul podio c’è la griffe del Collio Friulano, Venica & Venica, terzo brand (dietro a Cakebread Cellars e Far Niente) in assoluto, presente nel 13% delle proposte, ed in classifica, quasi in una carta su dieci, ci sono chicche come l’abruzzese Emidio Pepe, Jermann, altro top brand del Friuli Venezia Giulia, e ancora Pieropan, tra le cantine di riferimento del Soave, e realtà di riferimento del vino dell’Alto Adige come Cantina di Terlano ed Elena Walch. Mentre tra le denominazioni, dove domina la Napa Valley, seguita dal Sancerre, per l’Italia in “top 15” ci sono ancora la Doc Friuli Venezia Giulia, la Doc Alto Adige, ma anche l’Igt Sicilia.
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