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CLIMA

L’Italia è divisa: il Nord soffre il maltempo tra allagamenti e straripamenti, ma il Sud è siccitoso

Coldiretti: “le carenze infrastrutturali stanno rendendo l’acqua un vero e proprio bene di lusso per gli agricoltori”. Conta dei danni al Settentrione
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L’Italia è divisa: maltempo al Nord, siccità al Sud

L’Italia sta vivendo un momento molto particolare per ciò che riguarda il suo clima: caldo, afa e siccità mettono al tappeto gli allevamenti e le produzioni agricole del Sud del Paese, mentre al Nord, di contro, le precipitazioni e gli allagamenti causano ingenti danni alle coltivazioni. Il Belpaese, come già abbiamo riportato, è diviso tra maltempo e siccità. Ed è Coldiretti a fare una prima conta dei danni, evidenziando come maltempo e straripamenti abbiano distrutto intere coltivazioni di pomodori, allagato terreni a tal punto da renderne impossibile la trebbiatura, decimato il grano tempestato dalla grandine, bloccato le semine del mais e provocato seri danni ai frutteti, ciliegie in primis. Danni che vanno ad aggiungersi, nel settentrione, a quelli provocati dalla tromba d’aria che, in Veneto, ha danneggiato diverse strutture agricole. Il Meridione, invece, si trova alle prese con un clima siccitoso e carenze strutturali che rendono l’acqua di difficile reperimento, portando numerosi danni ad allevatori ed agricoltori ed alimentando proteste e richieste di intervento.
Di inaudita violenza è stata l’ondata di maltempo abbattutasi sull’Emilia Romagna, ancora segnata dalle evidenti ferite lasciate dall’alluvione di un anno fa. Gli straripamenti dei corsi d’acqua hanno aggravato ulteriormente la situazione nelle campagne, in particolare in pianura e nella Bassa Piacentina, oltre che nel Modenese dove l’esondazione del Secchia ha allagato i frutteti e i campi di grano proprio nel pieno della mietitura causando di fatto la perdita completa della produzione. Nel Forlivese, grandinate si sono abbattute sulla Valle del Bidente, colpendo anche qui il grano. Non migliore la situazione in Veneto, dove si contano comunque grandi danni in parte causati dalla tromba d’aria che ha colpito Rovigo ed, in parte, dalle abbondanti piogge cadute sulla regione, che hanno costretto tantissime aziende a sospendere la trebbiatura del grano a causa del fango che ha riempito i terreni. Un problema che vale però anche per frutteti, mais, soia ed anche per le orticole sia a campo aperto che sotto serra dove ci sono diversi centimetri di acqua stagnante. L’ennesima conseguenza di questo maltempo sarà il posticipo delle semine per il secondo raccolto, ovviamente, quando possibile.
“Le carenze infrastrutturali stanno rendendo l’acqua un vero e proprio bene di lusso per gli agricoltori”, fa sapere Coldiretti, parlando della situazione dei produttori del meridione, messi in ginocchio dal clima siccitoso e dalle insufficienti risorse strutturali. La provincia di Caltanissetta in Sicilia , per esempio, vive una situazione abbastanza drammatica con l’acqua fornita dal Consorzio di Bonifica che arriva in modo saltuario e parziale risultando insufficiente ad abbeverare gli animali, denuncia Coldiretti. E se negli invasi della Basilicata ci sono 300 milioni di metri cubi di acqua, 200 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (senza che i necessari interventi di ristrutturazione siano ancora stati effettuati), in Molise gli agricoltori della Coldiretti si sono ribellati alle tariffe troppo alte per l’erogazione idrica negli allevamenti, equiparate a quelle dell’acqua potabile.
Non riesce a sottrarsi a questo quadro di emergenza neanche la Puglia, dove manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico, mentre per la Sardegna, Coldiretti dichiara di aver richiesto al Consorzio di Bonifica dell’area Meridionale un soccorso idrico emergenziale per 400 ettari di colture, messe a rischio nelle zone dove c’è stata la restrizione dell’assegnazione dell’acqua nelle aziende agricole.

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