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Lo Specchio De La Stampa

Bolgheri, non solo cipressi. Celebrata dal Carducci in una celebre poesia, la cittadina toscana è da sempre l’epicentro di produzione di grandi etichette: Sassicaia, Ornellaia, ma anche Guado al Tasso di Piero Antinori ... Parlando di Bolgheri, è inevitabile partire dall’immortale poesia del Carducci (Davanti a San Guido: «I cipressi che a Bolgheri alti e schietti…»). A distanza di più di 150 anni, la cittadina dell’Alta Maremma è ancora celebre per il suo lungo viale di cipressi, ma tra gli esperti di vino il suo nome fa ormai rima con Sassicaia, Ornellaia, Masseto, Guado al Tasso. Prodotti che hanno rivoluzionato il modo di fare vino in Italia e che hanno reso celebre e unico questo terroir. Un territorio che fino ai primi del Novecento era zona malarica, tanto da ispirare i lamenti delle canzoni popolari: «Sia maledetta Maremma Maremma / Sia maledetta Maremma e chi l’ama / L’uccello che ci va perde la penna / Io c’ho perduto una persona cara». Molte cose sono cambiate da allora, oggi quest’area è una specie di paradiso: con le vicine spiagge di sabbia, le vigne, i boschi – di lecci, querce, sughere, castagni, olivi selvatici – e le macchie di erica, corbezzoli, mortelle e ginepri. Piero Antinori, uno dei più noti e importanti produttori italiani di vino, ha ereditato dalla madre Carlotta la tenuta di Guado al Tasso e ne ha fatto una delle firme più prestigiose di Bolgheri, contribuendo attivamente alla sua consacrazione internazionale. I vigneti si estendono su una superficie di 300 ettari – a 45-60 metri di altezza sul livello del mare, su terreni di varia composizione – e sono piantati principalmente a vermentino, sangiovese, cabernet sauvignon, merlot e syrah. Oltre al Guado al Tasso, la cantina produce anche il rosé Scalabrone e un vermentino. La zona è disseminata di castelli, quattro ancora in piedi, e decine di torri d’avvistamento (addirittura 86), innalzate mille anni fa per proteggere la famiglia della Gherardesca dalle incursioni dei Saraceni provenienti dalle coste dell’Africa. Grazie alla benefica influenza del mare e alle brezze costanti, che mitigano le calure estive e i rigori dell’inverno, puliscono il cielo e tengono alto l’indice di insolazione, qui la vendemmia si fa di solito a fine agosto, due settimane prima rispetto alle altre zone.

Tenuta Guado al Tasso, Bolgheri (Li), Tel. 0565/749735

Da provare

Bolgheri Rosso Superiore Guado al Tasso 2000
Un vino frutto di un taglio di cabernet sauvignon, merlot e syrah (con una minima aggiunta di altre varietà a bacca rossa). Ha un colore rosso rubino e i profumi ricordano il ribes, il mirtillo e il cacao. In bocca è potente e vellutato.Prezzo medio in enoteca: 50 euro

Bolgheri Rosato Scalabrone ’02

Da una tipologia diffusa a Bolgheri è stato realizzato con l’apporto di cabernet sauvignon, merlot e syrah. Presenta sentori fruttati che rimandano alla fragola, mentre al palato offre un bell’equilibrio, abbinato a una struttura interessante. Prezzo medio in enoteca: 12 euro

Bolgheri Vermentino ’02

In un’annata certamente poco felice, gli Antinori sono riusciti a realizzare un prodotto corretto dalla buona personalità. Colore giallo paglierino carico con riflessi dorati, profumi fruttati e intensi; in bocca il vino si sviluppa armonico, con finale persistente. Prezzo medio in enoteca: 10 euro

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