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Lo Specchio De La Stampa

Bianchi per tradizione. Da sempre terra di pinot e chardonnay, il Friuli sta attraversando un periodo di grande rinascita enologica. Testimonianza ne siano i Tre Bicchieri raggiunti dalle etichette dell’azienda Lis Neris ... Quella goriziana è una terra che fino al 1918 era austriaca. Un dato da tenere a mente quando si studia la viticoltura di questo estremo lembo orientale d’Italia. Infatti, cento anni fa il paese di San Lorenzo Isontino faceva parte dell’Impero asburgico e di conseguenza parte del vino prodotto era destinato alle tavole della ricca borghesia austriaca. La produzione enologica era realizzata, quindi, con criteri qualitativi elevati per l’epoca.Dopo la fine della dominazione viennese e il passaggio di questa terra al Regno d’Italia, ci si indirizzò a una produzione familiare e di mera sussistenza. Questo fatto comportò un innalzamento delle rese in vigna e una diminuzione della qualità media dell’enologia isontina. Con gli anni Settanta, questa tendenza fu via via invertita e iniziò una sorta di rinascimento della produzione goriziana.Oggi il Friuli è riconosciuto a livello italiano, e non solo, come la regione bianchista per eccellenza. Un risultato raggiunto grazie al grande terroir costituito dalle sue colline, ma anche alla lunga tradizione familiare delle sue genti.A San Lorenzo Isontino, la cantina Lis Neris, di proprietà di Alvaro Pecorari, vanta una storia più che centenaria, anche se fino agli anni Ottanta la proprietà era davvero esigua. Oggi la cantina può invece contare su quarantacinque ettari vitati e su una produzione complessiva che si aggira sulle quattrocentocinquantamila bottiglie. «La nostra filosofia è cambiata nel tempo», dice Alvaro Pecorari. «Abbiamo iniziato con la produzione di bianchi affinati in acciaio senza indicare il vigneto. Poi, nel 1989, con il Pinot Grigio Gris siamo passati ai tonneaux di legno e alla vinificazione separata dei cru. Infine, nel 1999, con il Lis abbiamo voluto creare un vino che esprimesse la filosofia del territorio».Proprio grazie a questi due ultimi bianchi, la cantina Lis Neris ha raggiunto i risultati più incoraggianti da parte della critica nazionale, tanto da aggiudicarsi più volte i Tre Bicchieri sulla guida Vini d’Italia.

Lis Neris, San Lorenzo Isontino(Go), Tel. 0481/80105

Da provare

Friuli Isonzo Chardonnay 2002Una bottiglia che riesce a coniugare al meglio la qualità e un prezzo molto interessante. Il colore è giallo acceso e intenso, i profumi sono fruttati (banana); in bocca il vino riprende i sentori già avvertiti al naso ed esprime un finale lungo e intenso. Prezzo medio in enoteca: 12 euro

Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris 2001

Un vino fortemente legato alla sua terra grazie a una mineralità decisamente interessante, ma i suoi profumi sono allo stesso tempo solari e fruttati. In bocca esprime una buona potenza, una bella polpa e un finale da campione. Prezzo medio in enoteca: 15 euro

Lis 2001

Un bianco che rimane il simbolo dell’azienda: cuvée delle migliori selezioni di sauvignon blanc, pinot grigio e chardonnay. I profumi sono suadenti, con una lieve nota di vaniglia, mentre al palato il vino ha un ingresso morbido e si allarga con grande finezza e persistenza. Prezzo medio in enoteca: 21 euro

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