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POLITICA E AGRICOLTURA

Lollobrigida: “i Bacco di Caravaggio e Guido Reni, a Vinitaly. Dove parleremo di vino e salute”.

Il Ministro dell’Agricoltura: “bene alleanza (in arrivo) tra Fiere di Parma e Fiera Milano su food”. Poi rilancia: “marchio per i ristoranti italiani”
CULTURA, FIERE, LOLLOBRIGIDA, NUTRISCORE, SALUTE, VINITALY, Italia
Il Bacco di Caravaggio che il Ministro Lollobrigida vuole portare a Vinitaly

Vino e cultura che si incontreranno concretamente a Vinitaly, dove saranno “esposti i Bacco di Caravaggio e di Guido Reni”, e dove si parlerà di “vino e salute”; la valorizzazione dei ristoranti italiani attraverso un marchio che “difenda la ristorazione autentica”; la battaglia contro il Nutriscore che “vinceremo in Europa, con il fondamentale ruolo dell’Italia”; la “benedizione” dell’alleanza, sulla quale manca solo l’ufficialità ormai, tra Fiera Milano e Fiere di Parma, ovvero tra TuttoFood e Cibus, per una grande piattaforma fieristica dell’agroalimentare: sono tanti gli spunti, lanciati oggi, dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, nell’incontro degli “Ambasciatori del Gusto”, a Cavalese (Trento).
Partiamo dal vino. E, da un Vinitaly, di scena a Verona tra meno di un mese (dal 2 al 5 aprile, ndr), e dove uno dei temi centrali, ovviamente, sarà quello legato a “vino e sanità”, ha detto Lollobrigida.
“Parlermo del consumo consapevole insieme alla Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ad un professore di altissimo livello come il Ministro della Salute Orazio Schillaci, e faremo lo stesso lavoro anche con il collega Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy, ndr) sulle imprese e su come valorizzare i nostri marchi all’interno di quell’evento, facendo sistema”, ha aggiunto ancora il Ministro. “Una cosa che mi inorgoglisce - ha detto ancora - sarà riuscire a fare con il collega alla Cultura, Sangiuliano, un altro salto: quest’anno esporremo, a Vinitaly, per la prima volta, due opere d’arte, i due Bacco, uno di Guido Reni ed uno di Caravaggio, una cosa che attrae molto, che mette insieme vino e cultura, ed il racconto di cosa c’è dietro ad un prodotto, il vino. Ma lo faremo anche per altri prodotti, in termini di storia, per far comprendere la qualità italiana”.
Ed a proposito di difesa della qualità, ha detto ancora il Ministro Lollobrigida, “noi vogliamo investire sul sistema Italia. Ho lanciato adesso una proposta rifacendomi al percorso virtuoso iniziato da Teresa Bellanova (già Ministra delle Politiche Agricole, ndr), con il riconoscimento di un modello che difenda la ristorazione autentica, che non significa bacchettare chiunque, ma raccontare le cose attraverso un marchio, una certificazione di natura pubblica, che offra delle garanzie. Un marchio che il Governo può dare con un disciplinare costruito insieme agli operatori del settore, ai giornalisti esperti, agli chef, agli enologi e agli Ambasciatori del Gusto, per un quadro di ristorazione che corrisponda al modello Italia. Fare sistema è l’unica strada per riuscire a difendersi sul mercato globale dalle aggressioni. Il marchio Italia viene percepito come elemento di qualità, è una cosa buona e bisogna raccontarla bene”. Ha detto ancora Lollobrigida.
Ministro che ha anche “benedetto”, in qualche modo, l’alleanza sul fronte dell’agroalimentare che dovrebbe concretizzarsi a giorni tra Fiere di Parma, ovvero Cibus (oggi l’assemblea dei soci) e Fiera Milano, ovvero TuttoFood (l’assemblea è fissata per il 9 marzo, ndr). Un’alleanza che per Lollobrigida è fondamentale, perchè è il momento “di cambiare la prospettiva: per troppi anni in Italia si è fatta concorrenza Italia su Italia, le imprese si sono fatte concorrenza tra loro. Oggi devono riuscire sempre più a fare sistema. Noi non abbiamo grandi multinazionali, non abbiamo questi tipo di impatto sul mercato: abbiamo tantissime piccole e medie imprese e un mercato fieristico di qualità che, però, si era concentrato su “ho spostato una fiera da Bologna a Milano, da Verona a Vicenza”.
Non funziona così: noi dobbiamo portare o creare grandi eventi sul nostro territorio perché porta ricchezza e permette ai buyer di conoscere i prodotti nel luogo in cui sono agganciati. Una delle virtuosità dei nostri prodotti - ha detto il ministro - è il rapporto sinergico che c’è tra territorio, produzione e trasformazione. Il sistema fieristico può fare un grande lavoro su questo se lavora integrandosi e non facendosi concorrenza al suo interno”.
Guardando ai dossier europei aperti, invece, la riflessione torna sul Nutriscore, tema sul quale, secondo il Ministro Lollobrigida, in Europa c’è un’inversione di tendenza che valle nella direzione contraria all’etichetta a semaforo, da sempre osteggiata dall’Italia. “Io sono convinto che riusciremo ad allontanare definitivamente questa ipotesi. Ho la consapevolezza, anche in questi mesi, intanto che il ruolo dell’Italia è stato fondamentale, e poi piano piano a livello di Ministri di altri Paesi, ho registrato un cambio di rotta, anche da quelli che si erano lasciati irretire da uno strumento che non avevano capito.
Come Fratelli d’Italia - ha ricordato il Ministro - facemmo la prima mozione che lo denunciava come uno strumento di condizionamento e non di informazione. Ora approfondendolo anche altri hanno capito che non serviva ad informare anche per effetto distorsivo dall’algoritmo. La decisione sulla etichetta “fronte pacco” che inizialmente doveva essere presa a fine 2022 è slittata di un anno e questo da molti viene letto con un vantaggio per il nostro Paese per spiegare a livello europeo gli impatti del Nutriscore e far conoscere la nostra proposta che è quella del Nutrinform. Tuttavia il Ministro riconosce che se c’è un vantaggio nel Nutriscore è quello di aver fatto ""scattare l’allarme sul punto di caduta. Ha fatto capire alle persone che c’è un tentativo nel mondo di standardizzare i prodotti, di non avere la qualità come priorità, per ragioni economiche di accentramento della ricchezza in grandi multinazionali, invece, che in tante Pmi che producono qualità. l nutriscore - ha concluso - ci ha permesso di avere consapevolezza, adesso dobbiamo passare all’azione perché dobbiamo garantire il diritto all’informazione. Noi vogliamo informare bene le persone per far capire bene cosa comprano e come devono consumare quei prodotti”.

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