Il digital green pass vaccinale, il certificato per rilanciare i viaggi in Europa in sicurezza presentato oggi dalla Commissione Ue e adesso da approvare da parte del Consiglio e del Parlamento europeo con l’obiettivo di renderlo operativo entro metà giugno, consente di salvare il turismo straniero in Italia, che ha già subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero, crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente toccando il minimo da almeno venti anni. A dirlo è un’analisi Coldiretti, su dati di Bankitalia, che spiega come il certificato, in formato digitale o cartaceo, sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri, ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato e consentirà ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest’estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.
Una svolta, continua la Coldiretti, per salvare il turismo estivo dopo che sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid (dati Bankitalia). E il lockdown di Pasqua ha praticamente azzerato anche quello nazionale con un italiano su tre (32%) che ha dovuto cambiare i programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta.
L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché, sottolinea la Coldiretti, i visitatori da Paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24.000 agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune Regioni rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
Non è un caso che, nel 2020, a far registrare il risultato più negativo nei consumi, continua la Coldiretti, sono stati gli alberghi ed i ristoranti (-40,2%) seguiti dai trasporti (-26,5%) e dalle spese per ricreazione e cultura (-22,8%). Il cibo, infatti, è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
La pandemia, conclude la Coldiretti, ha sconvolto la mappa del turismo in Europa con la Germania con 261 milioni pernottamenti che sorpassa addirittura l’Italia scesa ad appena 203 milioni di pernottamenti e si classifica come la principale destinazione turistica del Vecchio Continente.
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