Lutto nel mondo del vino al femminile: è scomparsa ieri, all’età di 75 anni, Giuseppina Viglierchio, simbolo della modernizzazione del mondo del vino tricolore, con la sua attività di direttore commerciale e consulente che l’ha decisamente posta all’avanguardia. Una donna moderna, e, per certi aspetti, una donna del vino ante litteram. Un personaggio che ha contribuito ad accelerare quel progresso del comparto viticolo del Bel Paese che oggi è un vanto per tutta l’Italia che produce, anche in situazioni difficoltose come quelle attuali.
Erano i primi anni Ottanta quando Giuseppina Viglierchio assunse l’incarico di direttore commerciale della Castello Banfi e fu una delle prime donne a confrontarsi con i mercati internazionali. Donna del vino poi lo divenne a tutti gli effetti aderendo da subito all’Associazione “Donne del Vino”, ma lo era già diventata “sul campo”. Una qualità che non sfuggì alla Fondazione Belisario che prese a modello la sua attività per sottolineare che anche il mondo del vino stava guardando con sempre maggiore interesse al suo lato femminile. Negli anni Ottanta, infatti, così come nei Novanta, le donne manager a capo di aziende agricole si contavano sulle dita di una mano.
Giuseppina Viglierchio, piemontese, era entrata nel mondo del vino attraverso la sua famiglia, che possedeva l’azienda Bruzzone di Strevi, in seguito denominata Vigne Regali dalla nuova proprietà Banfi. È stata a lungo direttore commerciale di Castello Banfi, dove ha portato l’azienda di Montalcino da 0 a 60 milioni di fatturato, poi tra i “costituenti” del progetto Arcipelago dei Fratelli Muratori, responsabile commerciale della campana Feudi di San Gregorio e poi ancora direttore commerciale/marketing di SaiAgricola (oggi Tenute del Cerro, del gruppo Unipol-Sai).
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