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MACFRUT 2009 - IL MINISTRO ZAIA AI PRODUTTORI SU CALO PREZZI: “AVETE RAGIONE MA DOVETE FARE SQUADRA … A BREVE TERMINE, A SOSTEGNO ALL ‘ORTOFRUTTA, DAREMO IL VIA AL RITIRO DAI MERCATI DEL SURPLUS PRODUTTIVO PER DISTRIBUIRLO AI CHI NE HA PIU BISOGNO”

“Ci sono 63.000 tonnellate di ortofrutta che non hanno compratori. Come intervento a breve termine, a sostegno del settore ortofrutticolo, daremo il via al ritiro dai mercati del surplus produttivo per distribuirlo ai chi ne ha più bisogno”: così il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha inaugurato, oggi, a Cesena, Macfrut 2009, la rassegna internazionale ortofrutticola.

Il Ministro Zaia, nella sua visita, ha spiegato agli operatori del settore, preoccupati per la difficile situazione del comparto, che “il problema del calo dei prezzi non riguarda solo il Veneto o l’Emilia Romagna ma dipende da una congiuntura internazionale: ci sono più prodotti di quelli che il mercato richiede dunque i prezzi sono crollati. Occorre prendere coscienza della fluttuazione dei prezzi agricoli dovuti anche alle speculazioni: se si dice ‘le mie pesche non valgono niente’, e di questo si dà la colpa al Governo significa non essere consapevoli del fatto che i problemi non finiscono ai cancelli dell’azienda agricola ma che anzi è proprio da lì che cominciano”.

Il Ministro ha rivolto poi un invito: “è necessario che vi organizziate, che facciate squadra in modo da poter essere più forti ed avere un potere contrattuale rilevante quando contrattate il prezzo con la grande distribuzione”. “Nell’Unione Europea - ha continuato Zaia - sto portando avanti la partita della compartecipazione sul prezzo finale. Ma l’Italia deve aggregare l’offerta e investire sull’interprofessione: in ordine sparso non si può più andare”. Il Ministro Zaia ha aggiunto: ‘‘Avete due strade da poter percorrere: o chiudete o vi unite. L’aggregazione ha sempre funzionato, ad esempio nelle cantine sociali del vino di cui festeggiamo spesso anniversari centenari. Non sono qui a far politica ma vi chiedo aggregazione; fate cooperative bianche, fatele rosse, ma fatele”.
Il Ministro Zaia ha assicurato i presenti che è perfettamente a conoscenza delle difficoltà del settore e ha aggiunto: “non condivido la Ocm fatta, ma bisogna sfruttare al meglio le risorse ad essa destinate aumentando ad esempio la promozione. Bisogna lavorare ad accordi internazionali e, per esempio, assicurare che le nostre produzioni siano identificabili: su 10 prodotti sul mercato, solo uno è veramente italiano e questo non aiuta i consumatori a fare scelte oculate. Non a caso abbiamo inaugurato la stagione tolleranza zero invitando il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Eepressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero non “inseguire pensionati nei frutteti”, ma a darsi da fare andando a scovare proprio chi invece vorrebbe portare sulle nostre tavole prodotti non ben identificabili. So che i consumatori sono con me: il 72% di essi si dice disposto a spendere di più per avere indicazioni in etichetta sull’origine. Questo è un problema che riguarda tutti i prodotti alimentari, per esempio proprio nella regione vocata all’allevamento dei maiali vorrei ricordare quanto sia imbarazzante produrre 14 milioni di cosce di maiale, importarne 5 milioni e non sapere quali sono nostre e quali no”.

Il Ministro ha inoltre colto l’occasione per parlare del Fondo di Solidarietà: “il Presidente del Consiglio - ha dichiarato il Ministro Zaia - lo ha promesso per la fine dell’anno e non ho motivo di dubitare della sua parola. Si tratta della copertura assicurativa per 250.000 aziende agricole”.

“Sapete bene - ha concluso il Ministro - che il mio operato si concentra nell’aiutare, sia a livello internazionale sia nazionale, voi, i produttori, i veri artefici del made in Italy. Una delle battaglie che prima o poi riusciremo a vincere in Europa è quella di fare arrivare il denaro agli agricoltori visto che oggi il 70% delle risorse europee va a chi non vive veramente di agricoltura. I soldi devono andare ai contadini veri. In campo nazionale, invece, ho lanciato il programma “Terra & Giovani”: la terra in Italia costa più che altrove, basti pensare che un ettaro di terreno agricolo in Francia vale 5.500 euro e qui da noi 25.550, è ovvio che i costi della terra vanno equiparati con la media europea. E’ per questo che stiamo organizzandoci per dare la terra demaniale agli under 40”.

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