“Maga Lino. Un contadino. Una terra. Il coraggio”: è il docufilm - prodotto da Il Quattro - Studio di Idee e diretto da Ermanno Bido - dedicato a Lino Maga, il vignaiolo del Barbacarlo scomparso a inizio anno a Broni (Pavia), all’età di 90 anni, dopo 84 vendemmie e una vita spesa a scrivere una pagina importante della storia della viticoltura italiana e dell’Oltrepò Pavese in particolare. Grazie alla convinzione di fare qualità, Lino Maga è diventato negli anni un simbolo, tanto che il suo Barbacarlo è oggi assurto a mito dell’enologia italiana: mai uguale a sé stesso, coerente con l’annata e in continua evoluzione in bottiglia, un rosso controcorrente e libero. Proprio come Maga Lino, la cui storia verrà raccontata, in anteprima, il 13 aprile a Vinitaly, nello spazio del Ministero delle Politiche Agricole.
“Qui c’è un patrimonio da salvare, le terre dei nostri avi, fa male vederle abbandonate”, diceva Maga Lino, regalando una testimonianza preziosa, che dimostra come un Oltrepò diverso sia ancora possibile, anche se sempre più difficile. Una testimonianza che rivive nella voce e nelle parole del figlio Giuseppe, che porta avanti non solo un’azienda, ma un pensiero di genuinità e attaccamento alla terra e nel ricordo di Claudio Rinaldi, direttore responsabile della Gazzetta di Parma e biografo di Gianni Brera, grande amico di Lino, Ottavia Vistarino, la contessa vignaiola di Rocca de’ Giorgi, il giovane presidente della Fivi Alessio Brandolini, Walter Massa, il vignaiolo dei colli Tortonesi, altro grande estimatore e amico di Lino, e Carlin Petrini, fondatore Slow Food, che del vignaiolo simbolo del Barbacarlo ha saputo tratteggiare la figura con rara maestria, inserendola nel contesto, epocale, della transizione verso un mondo nuovo.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024