“L’uomo è comunque al centro del progetto “Magis”, non basta il clima e il terreno per produrre un buon vino e sottovalutiamo sempre il ruolo e la sensibilità delle persone”. Così il professor Attilio Scienza ha ribadito a Vinitaly la centralità del viticoltore nel progetto targato Bayer, uno dei più avanzati progetti per la sostenibilità della produzione del vino in Italia e che vede molte grandi realtà enoiche partecipanti (www.magisvino.com).
“La sostenibilità è soprattutto - continua Scienza - un atto di valutazione che fa l’uomo nei confronti del fabbisogno della pianta e ci sono interventi che devono essere fatti di lotta e di nutrizione. Abbiamo strumenti formidabili, in questi anni la viticultura di precisione ha messo a disposizione dell’agronomo dei sistemi di valutazione oggettivi che sono incredibili. Possiamo valutare la forza delle piante, il fabbisogno di elementi nutritivi, il fabbisogno di acqua ... Però - conclude - è poi l’agronomo che decide cosa fare. “Magis” è già una realtà, un’istituzione che dà alle bottiglie un bollino di certificazione e un’identità ben precisa”.
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