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MANGIARE BENE IN ITALIA? PERCHE’ NON FERMARSI IN AUTOGRILL: PAROLA DI HESTON BLUMENTHAL, LO CHEF INGLESE “PROFETA” DELLA CUCINA “MOLECOLARE”. E INTANTO IL GRUPPO AUTOGRILL “ASSUME” FAMOSI CHEF INTERNAZIONALI, DA CARLO CRACCO A CLAUDIO SADLER

“In Italia si mangia bene anche in viaggio, nei numerosi punti ristoro a disposizione dei viaggiatori su strade e autostrade che nulla hanno da invidiare ai ristoranti più rinomati”. Il riconoscimento arriva dal noto chef inglese Heston Blumenthal, “profeta” della cucina all’avanguardia o “molecolare”, che, dalle pagine del quotidiano inglese “The Guardian”, indica in particolare due punti della catena Autogrill: l’area di sosta Chianti Ovest e quella di Magliano Sabina, dove ha mangiato particolarmente bene, durante il suo tour gastronomico sulle quattro ruote per l’Italia. E se nella prima ha apprezzato particolarmente “un’ottima bistecca alla fiorentina”, del punto ristoro dell’autogrill di Magliano Sabina, Blumenthal tesse le lodi della “parata di squisiti salumi e formaggi”. Al Bar-ristorante di Angelo e Vincenzo Bonaccolta sulla statale 189 tra Palermo e Agrigento, lo chef è stato invece conquistato dalla freschissima pasticceria siciliana, con cannoli “ultra-deliziosi”. Per far risaltare al meglio il made in Italy, il Gruppo Autogrill ha stabilito un’alleanza con chef di fama internazionale come Carlo Cracco e Claudio Sadler, che hanno firmato i piatti e curato l’allestimento di punti ristoro raffinati e particolari, come quello alla Triennale di Milano e all’interno dell’aeroporto di Malpensa.

“Il “The Guardian” rompe il vecchio schema che per mangiare bene bisogna uscire dall’autostrada - sottolinea Pino Cerroni, direttore Comunicazione e Affari istituzionali del Gruppo Autogrill - e dimostra che è possibile fare un buon tour culinario restando sulle autostrade, individuando alcuni luoghi di eccellenza che sono peraltro il frutto di un preciso impegno di investimento sulla qualità agroalimentare da parte della società Autogrill. Ci poniamo infatti il problema - prosegue Cerroni - della qualità e tipicità, e abbiamo quindi stabilito una forte alleanza con il territorio. Valorizziamo il made in Ciociaria come qualsiasi made locale”.

Per lo chef Carlo Cracco “in un Paese che è un giacimento di cose buone è un dovere trovare cibo buono, anche nei punti ristoro. E’ bello gustare un buon caffè o un buon piatto di pasta quando ci si ferma per strada. In quest’ottica è importante la sinergia fra “artigiani” della cucina, quali siamo noi chef, e gli imprenditori. E’ un’alleanza intelligente che andrebbe incentivata”.

“Il riconoscimento del Guardian conferma che in Italia si mangia bene, dalla trattoria per camionisti ai punti Autogrill - sottolinea il direttore di Fipe-Confcommercio Edi Sommariva - è un importante biglietto da visita che eleva il livello già peraltro alto della ristorazione italiana”.

Intanto Autogrill, oltre a battere il tasto sul tipico, orienta la sua prossima strategia sui prodotti stagionali e in autunno, come annuncia Cerroni, presenterà nei suoi punti ristoro piatti a base di funghi, speck e frutti di bosco, all’insegna di quella che viene definita la filosofia del “tempo zero”, ovvero la buona pratica del “colto, cotto e mangiato”.

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