Sono passati dieci anni esatti da quando James Suckling, uno dei critici del vino più influenti al mondo, ha lasciato Wine Spectator per mettersi in proprio, lanciando il proprio sito (www.jamessuckling.com) ed i propri progetti. Un anniversario che, dopo 100.000 vini assaggiati e decine di eventi in giro per il mondo, Suckling ha voluto celebrare con tre premi, al vino, al winemaker ed alla “Winery of the Decade”, Masseto, della famiglia Frescobaldi, unica griffe di Toscana - secondo il critico californiano - capace di ergersi al livello dei grandi Château di Bordeaux e dei grandi produttori di Borgogna, conquistando, ad un prezzo importante (800 dollari a bottiglia sul mercato Usa, ndr), i vertici del mercato, compresa la Place de Bordeaux. Qui, sotto il sole di Bolgheri, ad aprile del 2019, è nata la cantina di Masseto, fino ad allora prodotto in “casa” Ornellaia, facendo di un grande vino anche una grande ed avveniristica tenuta, firmata dallo studio ZitoMori. E non è un caso che siano ben tre le annate da 100 centesimi di questo Merlot in purezza - 2001, 2011 e 2016 - nato quasi per caso, grazie all’intuizione ed allo zampino di Andrè Tchelistcheff, l’enologo che ha rivoluzionato il vino della California. Il “Wine of the Decade”, invece, è l’Almaviva Puente Alto 2017, per la sua indubbia influenza nella costruzione della reputazione dei vini del Cile nel mondo, mentre Philippe Dhalluin, managing director di Baron Philippe de Rothschild, che ha firmato vini prestigiosi come Mouton Rothschild, Opus e Almaviva, è stato nominato “Winemaker of the Decade”.
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