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MENO OSPITI (46%) E SOGGIORNI PIU’ BREVI (45%), ANCHE NELLE METE PIU’ CLASSICHE: SECONDO I DATI AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA), NELL’ESTATE 2009 LA CRISI SI E’ FATTA SENTIRE PER GLI AGRITURISMI DEL BELPAESE

Per il 46% degli agriturismi del Belpaese, nell’estate 2009, gli ospiti sono diminuiti, e il 45% ha registrato prenotazioni per soggiorni più brevi, sul 2008, anche nel tradizionale fine settimana di Ferragosto, con moltissime richieste di ospitalità anche per una sola notte. In particolare, tra le province che hanno maggiormente sofferto, ad accusare un forte calo della domanda sono state Perugia (-75%), seguita da Arezzo (-69%), Firenze (-50%) e Siena (-40%). Ecco i dati Agriturist, l’associazione agrituristica di Confagricoltura, secondo un sondaggio condotto su un campione di 300 operatori, selezionati in tutta Italia, per conoscere l’andamento della domanda di agriturismo durante l’estate 2009 (info: www.agriturist.it).

“Avevamo visto giusto anche se avremmo preferito sbagliare - sottolinea il presidente di Agriturist Vittoria Brancaccio - chi, a inizio stagione, aveva annunciato che l’agriturismo sarebbe cresciuto si è chiaramente allontanato dalla realtà. Non possiamo che guardare con preoccupazione ai fine settimana autunnali, nei quali la flessione della domanda registrata nei mesi estivi potrebbe farsi sentire ancor più severamente”.

Secondo i dati di Agriturist, nel 66% delle aziende agrituristiche, i soggiorni non hanno superato i cinque pernottamenti e la metà degli agriturismi ha registrato una durata media dei soggiorni inferiore ai tre giorni; il 39% degli operatori dichiara che anche le prenotazioni degli stranieri hanno subito una flessione, e tutto questo ha contribuito a determinare, nel 24% dei casi, un’utilizzazione dei posti letto inferiore addirittura al 50%.

La diminuzione della domanda si è registrata nonostante un diffuso aumento delle visite ai siti internet degli agriturismi (dichiarato nel 45% dei casi), il 23% dei quali ha investito in promozione più dell’anno precedente. Questo evidenzia che la ricerca della soluzione di accoglienza più favorevole ha richiesto un confronto più attento delle offerte, e che, molti, presumibilmente per ragioni economiche, alla fine hanno rinunciato alla vacanza agrituristica. Ma non per tutti è andata male: poco meno del 40% dichiara di aver superato l’80% di utilizzazione dei posti letto; per metà si è trattato di una conferma dei risultati ottenuti nel 2008, mentre l’altra metà ha registrato ospiti in crescita, soprattutto grazie ad un incremento delle presenze di stranieri. Ciò significa che ha soprattutto pagato una efficace promozione verso l’estero grazie alla quale è stato possibile compensare la diffusa diminuzione delle presenze degli italiani, determinata soprattutto della abbreviazione dei soggiorni. Da sottolineare, infine, che poco più della metà degli intervistati dichiara di consultare le statistiche del proprio sito internet, un dato positivo, in sensibile crescita rispetto al 2008 (+50%), a testimonianza dello sforzo di razionalizzare e rafforzare la promozione tramite la “rete”, che molti agriturismi stanno compiendo.

I risultati del sondaggio di Agriturist sono confermati dal Rapporto dell’Osservatorio Nazionale per il Turismo (Ministero del Turismo, Banca d’Italia, Istat e Unioncamere), presentato dal Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, secondo cui l’extralberghiero nei primi 9 mesi 2009, ha perduto il 6,9% delle presenze sullo stesso periodo 2008, con una flessione particolarmente rilevante per le meta “campagna” pari a -9,3% in giugno, -11,7% in luglio, -8,6% in agosto. In settembre è stimata una lieve ripresa, grazie ad un +1,2%.

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