Consolidare la piattaforma streaming per le lezioni di cucina online, con focus in particolare sui mercati di Italia, Usa, Canada e Regno Unito (servizio già testato con successo durante il lockdown) e avviare un marketplace di prodotti tipici locali e di attrezzature da cucina: sono i due obiettivi alla base della campagna di equity crowdfunding lanciata su CrowdFundMe da Cesarine.com, il network di 1.500 cuoche amatoriali che da anni accolgono nelle loro tavole ospiti in oltre 300 città italiane. L’iniziativa, che ha già superato l’obiettivo iniziale di 200.000 euro e resterà aperta fino al 9 novembre, ha già raccolto le adesioni di professionisti come il cofondatore del fondo di VC Panakes Group Alessio Beverina, l’uomo d’affari ed ex presidente del Bologna Calcio Alfredo Cazzola, il Ceo di Venchi Daniele Ferrero, l’ex Ad di Benetton Group Marco Airoldi, Niccolò Branca dell’omonimo gruppo ed Emmanuel Osti de L’Occitane de Provence, oltre a una serie di cuoche e cuochi del network, a dimostrazione del forte coinvolgimento della community.
Dopo due anni di grande crescita - nel 2019 le Cesarine hanno ospitato nelle proprie case più di 10.000 clienti totalizzando vendite lorde pari a 1,2 milioni di euro, +225% rispetto all’anno precedente, ritmo confermato anche a gennaio e febbraio del 2020 - e con una clientela composta per l’80% da turisti stranieri, il business model delle Cesarine è stato messo alla prova dalla recente crisi sanitaria e dalle relative restrizioni al turismo internazionale. La società è però riuscita ad adattarsi al contesto, ascoltando la domanda di mercato e organizzando velocemente delle possibili risposte attraverso il perseguimento di due obiettivi chiari: ri-focalizzazione sul turismo domestico e sviluppo di linee di business nuove come le cooking class online. Azioni che hanno aumentato il potenziale di crescita e sviluppo dei prossimi anni in un contesto di mercato da sempre molto favorevole ma, in questo momento, particolarmente mutevole.
“Senza l’emergenza Covid probabilmente questa svolta non ci sarebbe stata - dichiara Davide Maggi, fondatore e Ceo delle Cesarine - l’interesse per la cucina non sarebbe esploso come ha fatto nel corso del lockdown di questa primavera e, dal canto nostro, avremmo portato avanti il business come da nostro modello tradizionale. L’emergenza ci ha permesso invece di cogliere un’opportunità che non avevamo avuto modo e tempo di sviluppare e che si aggiunge alle linee di offerta tradizionale, di ospitalità alla tavola delle nostre cuoche e cuochi. Abbiamo reagito alla crisi alimentando l’interesse verso la cucina italiana, per i corsi online e ri-formulando la nostra proposta offline di questo anno su un turismo diverso: un turismo di prossimità. Le linee di crescita sono chiare e definite: consolidamento del mercato italiano, processo di internazionalizzazione dell’offerta delle Online Cooking Class, con particolare riferimento ai mercati anglosassoni e nordici. Se la raccolta andrà particolarmente bene puntiamo anche alla messa a punto e al lancio di un marketplace food con una chiara scalabilità verso l’estero e l’ampliamento dei contenuti (ricette, video, editoriali). Un cambio di passo obbligato, ma che ci ha aperto prospettive di crescita, reso possibile grazia anche dall’incredibile risposta di tutto il nostro team”.
Fondata in Italia nel 2004 come associazione culturale gastronomica, dal 2019 Cesarine è comunità diffusa Slow Food per la salvaguardia della cucina tradizionale italiana. Ad oggi sono più di 1.500 le Cesarine distribuite in più di 300 località italiane. Un progetto all’avanguardia in un mercato, quello delle food experience, che per quanto riguarda l’Italia si stima possa arrivare ad un valore di 500 milioni di euro nel 2024.
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