La grandine al Centro e al Nord Italia, il grande caldo al Sud: lo Stivale in questi giorni, a livello meteorologico, è diviso in due e ogni territorio si ritrova ad affrontare i propri differenti problemi. Per l’agricoltura e il mondo del vino, come spiega Coldiretti attraverso il suo monitoraggio sull’ondata di maltempo e afa sul Belpaese, particolare attenzione è rivolta alle vigne del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, in Toscana, territori dove recentemente si sono registrati violenti temporali e grandinate e dove eventuali danni sono in queste ore in corso di verifica.
Grandine che è l’evento più temuto dagli agricoltori, tanto più in un momento dove frutta e ortaggi stanno arrivando a maturazione e sono pronte per la raccolta: a subire il fenomeno atmosferico anche le campagne della Lombardia, con danni nel bergamasco a stalle e capannoni agricoli, oltre al ravennate dove vittime sono stati frutteti, uliveti e anche vigneti.
Il tutto mentre al Sud Italia prosegue il caldo intenso che accentua ulteriormente la crisi idrica: tra le conseguenze, in Puglia, il taglio del 20% delle superfici coltivate a pomodoro nel foggiano, dove la stagione irrigua non è mai iniziata, poiché la poca acqua rimasta nell’invaso di Occhito è destinata prioritariamente al consumo potabile. Sostanzialmente, gli agricoltori sono stati costretti ad abbandonare parte delle produzioni per concentrare l’utilizzo della poca acqua disponibile. E così torna attuale l’annoso tema della realizzazione, in alcune aree del Mezzogiorno, di un piano invasi con sistemi di pompaggio: una soluzione promossa da Coldiretti e Anbi per garantire riserve idriche nei periodi di siccità, ma anche per limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti. Importante in tale ottica - spiega l’associazione degli imprenditori agricoli - il via libera arrivato dall’Unione Europea per finanziare direttamente la gestione idrica, attraverso le risorse comunitarie dei fondi di coesione.
Dalla grandine alla siccità, passando anche per gli incendi: dall’inizio dell’anno, il sistema europeo Effis ne ha rilevati 130, il triplo sulla media degli ultimi 20 anni. Secondo le stime, solo ogni ettaro bruciato costa oltre 10.000 euro, tra spese di spegnimento, bonifica e ripristino del territorio.
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