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Così abbiamo reagito alla Grande Crisi ... Nuovi prodotti, nuovi mercati, estensione del business a settori adiacenti. Sono diversi i modi con cui i nomi di punta del vino italiano hanno risposto alle esigenze di un mercato mondiale ridottosi nei numeri e diventato più selettivo nei comportamenti di acquisto. “Negli Stati Uniti nel 2009 il fatturato si è ridotto di circa il 30%. Stiamo recuperando grazie alle vendite in Brasile e soprattutto in Nord Europa”, riferisce Mauro Mascarello, titolare dell’omonima cantina di Alba. In effetti si fa un gran parlare di Cina e Ìndia, ma la vera nuova frontiera del vino sembra essere la Scandinavia, dove il consumo è molto aumentato. “In Danimarca è passato in pochi anni da 4 a 20 litri pro capite”, spiega Sandro Boscaini, titolare della Masi Agricola, un nome di riferimento per l’Amarone. “Questo si spiega con la conoscenza delle abitudini alimentari mediterranee da parte dei popoli nordici, e anche con la volontà politica di ridurre il consumo dei superalcolici”, aggiunge Boscaini, anche lui fiducioso che il nuovo mercato del Nord Europa compenserà in parte le perdite di fatturato del 2009 “dovute anche alla minore domanda da parte dei ristoratori”. Naturalmente si pensa anche a lanciare nuovi prodotti. Boscaini ha appena introdotto uve autoctone come l’oseleta nella produzione di Amarone. La Guerrieri Rizzardi ha da poco lanciato il Clos Roareti, un Merlot in purezza. Rupert Dean, nuovo marketing manager, conta molto sul valore acquisito dallo stile italiano nel Regno Unito. “L’Italìa è considerata la patria del lifestyle, in tanti aspetti del costume, e il vino di qualità beneficia di questo trend”, confida Dean. Chi punta sull’estensione del concetto di vino è Francesco Siclari, che nel 2000 ha fondato in Sardegna, a Santa Margherita di Pula, Feudi della Medusa, al fine di valorizzare i vitigni autoctoni della regione, come il Nasco, il Cagnulari e il Carignano a piede franco, producendo vini di qualità. “Stiamo lanciando una nuova linea di vini di medio prezzo dedicati al mercato della banchettistica, la Coronas Delogu”, riferisce Siclari. Ma in rampa di lancio ci sono anche alcuni prodotti antiossidanti derivati dalla vite, che saranno impiegati anche nella spa del relais, in corso di allestimento presso la tenuta.

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