
La visita alla cantina rappresenta un plus del prodotto, ne deriva che l’attenzione alla qualità dell’accoglienza acquista una rilevante valenza strategica. Per questo, il Movimento Turismo del Vino, condotto dalla vignaiola friulana Ornella Venica, ha studiato e realizzato un “Decalogo dell’Accoglienza” per le “sue” cantine, ovvero un disciplinare per la gestione del turista del vino. “E’ un fatto davvero importante - spiega Ornella Venica - per l’enoturismo italiano che siano le stesse imprese, e non le Istituzioni o le Organizzazioni, a sentire il bisogno di intraprendere un cammino verso la qualità. Gli standard minimi costituiscono una prima tangibile traccia delle condizioni essenziali perché una cantina possa aderire al nostro Movimento. Partendo dall’assioma che la qualità o è globale o non è qualità, occorreva determinare quali fossero le variabili della qualità di una visita alle cantine, perché questa diventi per l’enoturista una esperienza da ricordare e da raccontare agli altri. E, per ognuna di esse, abbiamo individuato i corrispondenti parametri. Fra queste variabili, certamente si collocano: il “sito” vigna o cantina, la capacità di trasmettere la cultura propria di ogni singolo vino nella sua simbiosi con il territorio, le modalità di interazione proprietario/turista, la gestione delle disfunzioni”. “Inoltre, affrontare questo tema - commenta il direttore del Movimento Turismo del Vino, Vittoria Cisonno - ha significato anche mettere a punto un percorso finalizzato ad inserire la conoscenza e la valorizzazione del prodotto vino nel contesto di un segmento turistico, partendo dalla constatazione che questo richiede competenze e strategie aziendali che vanno al di là della sola promozione del prodotto, e questo perché il turista del vino manifesta attese ed esigenze che superano quelle proprie e tipiche di chi va esclusivamente alla ricerca del prodotto. Un esempio ? Acquistare una bottiglia in un negozio o in occasione di una visita ad una cantina, presenta sostanziali differenze: le stesse che esistono fra ascoltare un brano musicale da un cd o ascoltarlo in un concerto dal vivo”.
A Vinitaly il Movimento Turismo del Vino presenterà direttamente il suo Decalogo dell’Accoglienza, che è stato depositato alla CSQA, una delle più importanti società di certificazione d’Italia. Il Decalogo costituirà, dunque, un “sigillo di garanzia”, sinonimo di professionalità nell’accoglienza, rappresentato da una speciale etichetta che sancirà la vera “accoglienza coi fiocchi”. Il Decalogo rappresenterà quindi sia un tratto distintivo per le aziende che lo adottano, sia il dichiarato e concreto impegno dei vignaioli nei confronti del turista del vino. Questo importante impegno è stato condiviso anche da Coop Italia che, coerentemente con il percorso di valorizzazione dei presidi di prodotti tipici avviato con Slow Food, ha creduto in questo progetto sostenendo il principio dell’accoglienza di qualità quale condizione imprescindibile per una concreta ed efficace promozione e salvaguardia del territorio.
Qui di seguito, riportiamo le buone norme
per l’accoglienza dell’enoturista in cantina:
Decalogo dell'Accoglienza: buone norme per accogliere il turista del vino Al fine di assicurare la migliore accoglienza ai turisti del vino è necessario che l'azienda vitivinicola risponda ai seguenti requisiti:
Spazio e Servizi
- segnaletica d'ingresso che consenta la facile identificazione dell'azienda;
- parcheggi riservati ai turisti (auto, pullman);
- locali idonei per la prima accoglienza;
- ambienti idonei attrezzati per effettuare degustazioni, sia gratuite che a pagamento, con annesso locale adibito alla vendita del prodotto;
- bagno con i requisiti igienico
-sanitari adeguati all'uso pubblico;
- locali puliti (sia quelli destinati alle degustazione che gli ambienti destinati alla produzione);
- materiale informativo sull'azienda stampato in almeno due lingue;
- materiale informativo sul territorio stampato in almeno due lingue;
- visite nelle vigne;
- segnaletica (targa, cartello ...) che identifichi l'azienda come socia del MTV;
- vigneto sperimentale e/o zona didattica; destinata ad esemplari di vitigni, sentieri vitivinicoli.
Metodo
- effettuare la prima accoglienza con familiarità, mettendo a proprio agio gli ospiti (esempio: offrire acqua e la possibilità di usufruire dei servizi igienici);
- essere disponibili ad effettuare l'accoglienza (visita e degustazione) di domenica e nei giorni festivi;
- produrre e vendere vini solo confezionati;
- chiarire se le degustazioni sono a pagamento;
- dotarsi di bicchieri idonei alla degustazione (ISO);
- dotarsi di personale addetto all'accoglienza con conoscenza di almeno una lingua straniera.
Persona
- l'addetto all'accoglienza deve avere un buon livello di conoscenza della didattica della doc, del prodotto, dell'azienda, del territorio, delle tecniche di degustazione;
- deve inoltre essere cortese e disponibile per la visita in cantina e ad effettuare le degustazioni;
- distribuire materiale informativo sull'azienda e sul territorio stampato in almeno due lingue;
- aver partecipato ad un corso di formazione per accoglienza in cantina.
Disciplinare
Il disciplinare, emanato dalla società CSQA e dal Movimento Turismo del Vino, verrà ufficialmente presentato alla Convention 2002 (annunciata per giugno/luglio 2002).
Simbolo
La foglia di vite è il simbolo identificativo del punteggio assegnato a ciascuna cantina.
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