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#MyVinitaly16 - Da “Tempo Costasera”, l’orologio in botte di rovere al profumo di Amarone Masi, al Librobottiglia di Reverse Innovation per Matteo Correggia, sono tante le curiosità a Vinitaly. La star? Il Sassicaia 1983 per il Premier Matteo Renzi

Italia
La doppia magnum di Sassicaia 1982 per il Premier Renzi, l’orologio in botte di rovere al profumo di Amarone Masi, il Librobottiglia di Reverse Innovation per Matteo Correggia tra le curiosità di scena a Vinitaly

Da “Tempo Costasera”, l’orologio modellato dal legno di rovere ricavato dalle botti che hanno ospitato l’affinamento dell’Amarone portabandiera della griffe Masi Agricola, un simbolo dell’enologia veneta, firmato da Ab Aeterno, innovativa azienda veronese che produce orologi eco-sostenibili made in Italy (www.masi.it), al Librobottiglia, originale progetto di packaging ideato dall’agenzia Reverse Innovation per la cantina Matteo Correggia, che ad ogni vino abbina la lettura ideale, in un mix di suggestioni sensoriali ed intellettuali (www.matteocorreggia.com), sono tante le curiosità scovate da WineNews (e raccontate con l’hashtag #MyVinitaly16) all’edizione n. 50 di Vinitaly a Verona. La star? La doppia Magnum di Sassicaia, annata 1983, lo status symbol italiano, donata al Premier Matteo Renzi in visita ufficiale a Vinitaly, dalla Tenuta San Guido nella sua Toscana (www.tenutasanguido.com).
Ma non solo: la Limited Edition de La Grola 2013 di Allegrini, con in etichetta l’arte astratta di Kandinsky, per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’artista russo, consolidando il rapporto con la Fondazione Solomon R.Guggenheim e con il Museo Statale Ermitage, è stata una vera e propria opera d’arte esposta a Vinitaly (www.allegrini.it). Dove l’arte, in effetti, è stata protagonista in molte occasioni: da Enoitalia, accanto al design e all’artigianato raccontati da grandi autori italiani per interpretare 30 anni di storia dell’azienda in etichetta, con guest star Davide Bonazzi, tra i migliori illustratori al mondo (www.enoitalia.it), alle perfomance live di giovani artisti con le loro opere ispirate a “Donne, arte e vino”, ospitate da Donne Fittipaldi (www.donnefittipaldi.it), mentre Gianluca Biscalchin illustrava live la Sicilia delle Tenute della griffe Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it). Ma a Vinitaly è andato in scena anche l’incontro tra vino e musica , con Fre-Man (Frequenze e Musica Armonico Naturale), la dimostrazione di come le onde sonore possono influenzare il vino dal punto di vista organolettico, secondo l’azienda agricola biodinamica Rosarubra e il grande direttore d’orchestra Peppe Vessicchio (www.rosarubra.it).
Tra le bottiglie cult, si va da Náni di Otello, lo spumante luxury firmato Ceci in una elegante bottiglia di profumo (www.lambrusco.it), a La Rossa, il vino di Alessia Berlusconi, figlia di Paolo, che chissà se piace anche allo zio (www.vinilacontessa.it), dal raffinato Petalo Moscato, il Vino dell’Amore tra Romeo e Giulietta per celebrare Shakespere a 400 anni dalla morte, di Bottega (www.bottegaspa.com), al Raboso di Cecchetto “bello e buono”, perché vino del cuore dell’Aipd sezione trevigiana (www.rabosopiave.com).
Ci sono piaciuti cittadini e politici, per una volta uniti, dal vino e dal no alle trivelle nel Mar Adriatico, per il sì al referendum del 17 aprile: dal flash del Consorzio dei viticoltori bio di Terroir Marche (www.terroirmarche.com) al tweet con scatto del presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega Nord) con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (Pd) intenti a stappare con il cavatappi due bottiglie di vino per dire che “da Nord a Sud, sono queste sono le sole “trivelle” che vogliamo” (@zaiapresidente & @micheleemiliano). A proposito di “viral”, in tutte, ma tutte, le toilettes di Vinitaly, ha spopolato una promozione marketing ironica: quella del duo Fede & Tinto, le voci della trasmissione cult “Decanter” su Radio2, per Vinocult.it, il “sommelier di Giallo Zafferano” (www.vinocult.it).
Infine, i tu per tu di WineNews, che ci ricorderemo: con il giornalista Gianluigi Nuzzi e il vino “da messa” dei seguaci di San Francesco, il Sagrantino di Caprai (@GianluigiNuzzi); la “domanda da cento pistole” al critico d’arte Vittorio Sgarbi su tre cose da suggerire al Premier Renzi per valorizzare le bellezze italiane, dal vino all’arte (@VittorioSgarbi); la provocazione di Joe Bastianich, incalzato su un MasterChef sul mondo di Bacco a “inventarlo voi ...” (@Jbastianich). Senza dimenticare la frase cult: “Marco Polo ha introdotto la Cina in Italia, ma nessuno ha introdotto l’Italia in Cina” (by Jack Ma, il Marco Polo 2.0 della piattaforma Alibaba).
Fuori Vinitaly, per concludere, c’è da augurarsi che la Cena di gala nella splendida location dell’Arena, con lo chef Carlo Cracco, e “Vinitaly and the City” con un programma mai così ricco per i wine lovers a Verona, non siano stati solo un eccezione per il Vinitaly n. 50.

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