Anche il 2023, come capita da tempo, si chiude con diverse operazioni importante di mergers & acquisition. E, dopo il riassetto proprietario in casa Allegrini annunciato pochi giorni fa, sempre dalla Valpolicella arriva la notizia della nascita di Collis Heritage SpA, dalla fusione tra Cantine Riondo e Casa Vinicola Sartori 1898, che gestirà la commercializzazione dei brand nel mondo: tecnicamente l’operazione, spiega una nota, si configura come una “fusione per incorporazione” all’interno di Collis Veneto Wine Group, il Gruppo vitivinicolo da oltre 200 milioni di fatturato e tra le prime 10 realtà in Italia per volumi prodotti e commercializzati. L’operazione interessa le realtà di Cantine Riondo, azienda vocata alla produzione di vini spumanti, e Casa Vinicola Sartori 1898, storico produttore di vini della Valpolicella: dall’unione di queste realtà, appunto, nasce Collis Heritage Spa, che sarà controllata dal gruppo con una percentuale del 75% (mentre il 25% della nuova società, da quanto apprende WineNews, resta nelle mani della famiglia Sartori, che resta dunque, in azienda, ndr).
“Questa operazione segna il completamento di un percorso di crescita ambizioso avviato 15 anni fa, che ha visto la Cooperativa veneta investire oltre 100 milioni di euro negli ultimi 10 anni e che prevede nuovi importanti investimenti per oltre 50 milioni di euro nei prossimi cinque anni. L’obiettivo - spiega il Gruppo - è quello di crescere, migliorarsi ulteriormente, costruendo, attraverso la newco, una nuova realtà sostenibile, innovativa e proiettata verso il futuro, capace di unire due anime diverse del territorio, entrambe rappresentanti di un patrimonio ricevuto in eredità da valorizzare: da una parte la realtà giovane e moderna di Cantine Riondo con brand conosciuti in tutto il mondo e dall’altra Casa Sartori 1898, fondata da una famiglia storica, icona della Valpolicella con prodotti che sono l’espressione della migliore enologia italiana”.
La neonata Collis Heritage Spa “nasce grande” dunque con un fatturato di 100 milioni di muro (somma dei fatturati di Casa Sartori e Cantine Riondo), 40 milioni di bottiglie, la presenza in 70 Paesi su tutti i canali di vendita. La nuova realtà ha all’attivo 140 persone e più di 100 agenti operativi nel mondo e si pone l’obiettivo di portare i principali brand a crescere commercialmente in tutto il mondo. I principali brand sono: Sartori di Verona, I Saltari, Mont’Albano, biologici dal 1985, Murari 1899, Casalforte, il Prosecco più venduto in Svezia e il più amato nei Paesi scandinavi e Riondo, tra i primi Prosecco in terra stelle strisce. La governance di Collis Heritage Spa vedrà alla presidenza Claudio Tamellini (già vice presidente Collis Veneto Wine Group) e amministratore delegato Pierluigi Guarise (già ad del Gruppo). La sede della newco sarà a Negrar in Valpolicella (Verona) nella storica Villa Maria.
“Il progetto ben rappresenta la nostra volontà di raccogliere la preziosa eredità di tutte le realtà che ne fanno parte - commenta il presidente Collis Heritage Spa, Claudio Tamellini - e che hanno contribuito a rendere grande il nostro vino nel mondo. Ci proponiamo quali custodi della nostra terra e con le forze unite miriamo ad elevare la nostra presenza nei mercati internazionali. La famiglia Sartori è stata ed è un attore e partner fondamentale grazie al quale questo percorso di crescita si è reso possibile”. “L’operazione valorizza le relazioni commerciali esistenti con nuovi progetti di crescita in tutto il mondo - aggiunge l’ad Collis Heritage, Pierluigi Guarise - con particolare attenzione ai mercati Usa e a quelli dell’Europa dell’Est. Punteremo a innovazioni di prodotto, sinergie organizzative, industriali e logistiche delle due realtà oggi unite. Gli importanti investimenti che prevediamo, interesseranno anche le risorse umane per accrescere la nostra capacità commerciale. La nostra intenzione è quella di integrare l’attuale rete vendita con professionalità residenti nei mercati più strategici. Confidiamo in una crescita ulteriore a livello internazionale del Gruppo”.
Regista dell’operazione, come detto, la cooperativa capogruppo Collis Veneto Wine Group, che con un fatturato annuale di oltre 200 milioni di euro, 75 milioni di bottiglie, 6.000 ettari di vigneti nelle aree più vocate di Verona, Vicenza e Padova, 2.000 famiglie di viticoltori associate, 370 dipendenti e 32 wine shops in Italia, è oggi tra le prime dieci società vitivinicole italiane “e vanta le migliori certificazioni ambientali, controllando completamente l’intera filiera produttiva del vino. Raggruppando le cantine sociali fondatrici e le loro partecipate, Collis Veneto Wine Group mantiene forte il legame con i propri soci attraverso un rapporto diretto”.
Con cinque cantine dedicate alla lavorazione e alla vinificazione delle uve, è uno dei principali player tra i produttori di Amarone con 3.000 tonnellate di uva in appassimento ogni anno, 24 tra agronomi ed enologi che lavorano quotidianamente in collaborazione con i più importanti centri di ricerca nazionali. La sostenibilità è motore del Gruppo che riserva un occhio attento al rispetto delle persone e dell’ambiente, adottando pratiche agricole sostenibili, dal risparmio idrico alla gestione dei rifiuti. “L’operazione annunciata oggi è molto importante per il nostro Gruppo perché prelude a una nuova fase di crescita a livello internazionale. Quella che rimane salda è la nostra visione di onorare la ricca tradizione vinicola della nostra regione, mantenendo un legame autentico con la storia e la cultura del territorio”, ha chiosato Pietro Zambon, presidente della casa madre Collis Veneto Wine Group (cooperativa di primo livello, che partecipa anche il 51% della cantina Cielo & Terra 1908).
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