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LA PREMIAZIONE IL 28 GIUGNO

Nasce il “Premio Letterario Mandrarossa” per raccontare con il vino la Sicilia che non ti aspetti

Dedicato alle librerie indipendenti, e con la giuria presieduta da Aldo Cazzullo, è tra gli eventi di Agrigento “Capitale Italiana della Cultura” 2025

Mettere in luce una Sicilia inaspettata, ricca di potenziale culturale ed enologico, grazie al vino e alla letteratura, di cui è una delle terre più vocate al mondo. È la mission del “Premio Letterario Mandrarossa-La Sicilia che non ti aspetti”, all’edizione n. 1, promosso da Mandrarossa, il top brandi di Cantine Settesoli, storico “gigante” della cooperazione vitivinicola siciliana, a Menfi, perché “il chiaro messaggio della cultura legata al territorio dia una spinta in più ai successi della nostra azienda”, ha detto il presidente Giovanni Bursi, presidente Cantine Settesoli, “battezzandone” la nascita, oggi a Roma. Un nuovo progetto per promuovere la cultura e la narrativa creando un connubio tra le storie racchiuse nelle etichette Mandrarossa e quelle che prendono vita attraverso la letteratura, traendo ispirazione dalla tenacia della pianta Palma nana, emblema del brand, che prospera anche in ambienti aridi.
“Il vino è cultura - ha aggiunto Bursi - e racconta la storia e le radici di un territorio, della sua gente, delle sue tradizioni, in particolare quella viticola di Menfi, sulla costa Sud occidentale siciliana. Con Mandrarossa, marchio di punta di Cantine Settesoli, abbiamo deciso di continuare a investire in cultura, che significa sviluppo, identità, crescita, sguardo al futuro, sostegno alle librerie indipendenti ed esempio per le giovani generazioni. Leggere apre la mente e consente di sperimentare nuovi percorsi ed esperienze”. E “un premio - ha detto ancora Bursi - che vede dopo anni, un’azienda vinicola del Sud, che rappresenta 2.000 soci operatori del settore e oltre 6.000 ettari di vigneti lavorati, investire in cultura ritenendola l’unica strada per produrre sviluppo territoriale, pur in un momento così difficile per la Sicilia, vessata da tanti problemi compresa la siccità”. Per Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati, “il Premio letterario Mandrarossa rilancia la realtà di un’isola, la Sicilia, capace sempre di stupire e di meravigliare. Le radici della cultura si innestano, infatti, in uno dei simboli siciliani, quale la produzione vinicola. Il premio è dunque conservazione della memoria e proiezione del futuro, con quell’unicità e continuità che solo il genio siciliano continua a produrre nel tempo”.
Proprio alle librerie indipendenti spetterà un ruolo fondamentale nella selezione dei titoli candidati: ognuna avrà la facoltà di proporre opere di autori italiani viventi, edite in prima edizione nel periodo compreso tra il 1 aprile 2024 e il 31 marzo 2025. Nello specifico, ciascun esercizio librario potrà nominare tre titoli per la categoria Premio Narrativa e un’opera per ognuna delle cinque sezioni tematiche previste dal concorso. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ricoperto il titolo di “Capitale della Cultura” dal 2015 a oggi, incluse le finaliste per il 2025, con l’aggiunta di Roma, Milano e Napoli. La selezione delle opere proposte dalle librerie sarà affidata a una giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale come Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova, con la cerimonia di premiazione che si terrà il 28 giugno 2025 nella Valle dei Templi di Agrigento, “Capitale Italiana della Cultura” 2025. “Determinante e particolare è stata la scelta di privilegiare il rapporto di collaborazione con le librerie indipendenti - ha sottolinea Claudia Durigoni, presidente del Premio - che, infaticabili, nelle loro realtà territoriali, coltivano piccole case editrici, fanno continua ricerca di lettori, con presentazioni librarie e momenti di lettura collettiva. Saranno loro la spina dorsale del premio per dare luce, un’altra volta, alle città italiane nominate “Capitali della Cultura” che, spesso, dopo un anno di caotico stress, hanno poi visto le luci dell’attenzione mediatica affievolirsi nuovamente” .“Questo premio - ha spiegato Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Mandrarossa-Cantine Settesoli - ha come filo conduttore le storie dei nostri vini e le storie che partono dai vini”. Il contest prevede, infatti, oltre ad un riconoscimento per il primo classificato (il Premio Narrativa), anche cinque sezioni tematiche dedicate ai vini dell’azienda: Cavadiserpe per i gialli, Bertolino Soprano per le favole, Calamossa per l’opera prima, Cartagho per i romanzi storici, Urra di Mare per la categoria dedicata alla sostenibilità, all’ambiente e alla paesologia.
In chiusura, la presidente della Fondazione Agrigento 2025 Maria Teresa Cucinotta ha sottolineato in un messaggio come il Premio Mandrarossa sia parte integrante del programma di Agrigento “Capitale Italiana della Cultura 2025”.

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