Non pensate al solito riciclo: per gli eno-appassionati regalare a parenti ed amici una buona bottiglia di vino scelta dalla propria cantina è un grande atto di generosità, perché significa selezionare tra tutti i vini acquistati durante l’arco dell’anno quello più giusto per la persona a cui è destinato. Questa la tendenza del Natale 2005 secondo il sondaggio che WineNews, il più cliccato sito di informazione sul vino, in collaborazione con Vinitaly, www.vinitaly.com, ha sottoposto ai suoi oltre 9.500 enonauti (1542 le risposte). Invece il regalo nel segno di Bacco che gli appassionati del buon bere vorrebbero ricevere in dono è il classico e intramontabile champagne francese, da stappare magari a Capodanno, insieme ai grandi vini rossi simboli dell’enologia made in Italy.
Ricevere una bottiglia di vino che è stata attinta da ben fornite scorte personali è naturalmente un privilegio riservato a chi ha un familiare o un parente appassionato di buon vino: gli enonauti amano infatti dedicare il proprio tempo libero ed una buona parte del proprio budget all’acquisto di bottiglie - aiutati dalle guide di settore o dal passaparola di amici esperti - scovate magari durante viaggi mirati nei più noti territori del vino o alle aste specializzate. E desiderano, in occasione del Natale, scegliere personalmente dalle proprie “riserve” le bottiglie da portare in tavola e degustare durante i pranzi e le cene con parenti ed amici. Ma anche e soprattutto quelle da regalare. Se invece decidono di acquistarle, la spesa media per una bottiglia da offrire in regalo varia dai 20 ai 30 euro (61% degli enonauti), dai 10 ai 20 (19%), dai 30 euro in su (11%), mentre solo il 9% spenderà meno di 10 euro a bottiglia.
Ma qual è la bottiglia dei sogni, quella che gli enoappassionati vorrebbero trovare sotto l’albero di Natale? Il classico champagne sembra essere il protagonista dei desideri dei più (42%), magari in formato magnum, da stappare la notte di Capodanno. A seguire una bottiglia di grande vino rosso italiano (39%) - Barolo, Brunello di Montalcino, Barbaresco, Chianti Classico, Supertuscan, Taurasi, i nuovi grandi rossi siciliani - meglio se griffati dai nomi più altisonanti dell’enologia nazionale. O ancora rari vini da meditazione (12%), come Passito di Pantelleria, Porto e Sauternes. Il restante 7% degli enonauti sogna invece Borgogna o Bordeaux d’annata. E se gli italiani quest’anno spenderanno meno per i regali (un’indagine Deloitte ha stimato una flessione del 6% sul 2004), la scelta del “wine & food” resta comunque una delle più gettonate, perché si tratta di un dono utile e sempre gradito. Così al vino si aggiungeranno sulle tavole e nei pacchi-dono degli enoappassioanti anche i simboli della gastronomia natalizia made in Italy, dalle lenticchie di Castelluccio al pecorino di Pienza, dal panettone artigianale al prosciutto di Parma, dal Parmigiano Reggiano ai tartufi bianchi di Alba. Prodotti belli da vedere e soprattutto da mangiare, che costano meno di un oggetto hi-tech e sono certamente graditi e apprezzati da tutti.
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