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CONSUMI DI FINE ANNO

Natale: chi prevede più spesa e chi più risparmio. Ma la certezza è il regalo enogastronomico

Le previsioni di Confcommercio e SumUp. Istituto Piepoli: “il 26% degli italiani regalerà cibo, vini e spumanti, in crescita del 10% sul 2023”

Natale quando arriva, arriva. Ed è sempre e comunque tempo di regali. Con quello enogastronomico che, da anni, va per la maggiore, e crescerà ancora in questa fine 2024. Ma è anche tempo di previsioni di spesa, e se c’è chi dice che in questo fondamentale periodo per i consumi le cose andranno peggio che nel 2023, c’è anche chi vede una crescita, e addirittura un ritorno della spesa ai livelli pre-Covid del 2019, guardando al futuro con un po’ di ottimismo. Se per l’Osservatorio Small Business di SumUp, servizio di pagamento digitale, il 77,3% dei commercianti prevede meno affari, soprattutto a causa della riduzione del potere di acquisto che porta a ribasso la propensione alla spesa, con un Natale previsto come “più sobrio e parsimonioso rispetto al passato”, per Confcommercio, invece, “sarà un bel mese di dicembre per i consumi”, con il traino positivo del “Black Friday” di fine novembre (con consumi pari a 4,1 miliardi di euro, 100 milioni in più dello scorso anno, tra i 220 e i 230 euro pro capite), che si ripercuoterà anche su dicembre. Le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio su Natale e tredicesime sono, infatti, all’insegna dell’ottimismo, con numeri tutti in positivo. A partire dal fatto che “il volume della tredicesima di dipendenti e pensionati, al netto di Irpef e contributi, sale dai 50,7 miliardi del 2023 ai 54,5 del 2024 e che quella disponibile per consumi aumenta da 41,3 a 45 miliardi. A questi ultimi numeri aggiungiamo la spesa dei lavoratori indipendenti, e il totale sale così a 47,5 miliardi in confronto ai 43,9 dello scorso anno. È l’effetto della conferma del taglio del cuneo fiscale, accoppiato al “bonus Natale””, spiega Confcommercio. Secondo cui “la spesa media delle famiglie a dicembre sale così di 118 euro, da 1.788 a 1.906 euro, mentre per i regali di Natale quella pro capite aumenta da 186 a 207 euro e quella complessiva sale da 8,1 a 9,8 miliardi.
Non è un caso, d’altra parte, che sono positive anche le notizie sul “sentiment”: passa dal 73,2% al 79,9% la quota di chi effettuerà regali, sale dal 40,1% al 44,4% chi dichiara che quella per i regali di Natale è “una spesa che mi piace affrontare”, e scende dall’84,1% al 77,1% la quota (comunque elevata e maggioritaria) di chi prevede un Natale molto dimesso.
In questo contesto, al netto degli irrinunciabili giocattoli da regalare ai più piccoli, l’unico genere di dono previsto in forte crescita, è quello fatto da prodotti alimentari, vini e spumanti, che sarà scelto dal 26% degli italiani, dato in crescita del +10% sul 2023, e ormai di poco dietro al più gettonato in assoluto che resta l’abbigliamento, per il 29%, ma in calo del -8% sullo scorso anno, secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli per Udicon, Unione per la Difesa dei Consumatori.
Dalla quale emerge, in generale, “un consumatore più consapevole e attento al budget, che preferisce restare a casa, riscoprendo i valori della tradizione e facendo scelte di acquisto più pratiche e sostenibili. Tra i regali crescono alimentari e libri, mentre flettono sensibilmente abbigliamento, profumeria, pelletteria e gioielli. La maggioranza degli italiani comprerà i propri doni nei negozi fisici, mentre tra i giovani si raggiunge un pareggio con gli acquisti effettuati online.
Infine, sarà circa un italiano su cinque a viaggiare nel periodo natalizio, con una propensione maggiore tra i giovani”. In particolare, spiega l’indagine, il 55% degli italiani afferma di trascorrere sicuramente il Natale a casa, con un altro 25% che probabilmente non si muoverà. La propensione a viaggiare durante le festività è in calo, con solo il 18% degli intervistati che ha dichiarato di essere già in viaggio o di averne intenzione. Tra i più giovani (18-34 anni), la percentuale sale al 27%, ma scende al 21% nella fascia 35-54 anni, fino a solo l’8% per gli over 54. “Sarà un Natale più “domestico”, dove la casa e la famiglia tornano ad essere i luoghi dove trascorrere le festività”, ha dichiarato Martina Donini, presidente nazionale Udicon. “È un segno dei tempi. Nonostante le difficoltà economiche, gli italiani dimostrano una grande capacità di adattamento al contesto attuale, pianificando e ottimizzando gli acquisti e mantenendo vive le tradizioni”. Secondo l’indagine la maggior parte degli italiani (50%) preferisce acquistare i regali di Natale nei negozi fisici, rispetto al 23% che si affida agli acquisti online. “Acquistare in negozio non è solo una scelta pratica, ma anche un modo per riscoprire il valore del contatto umano e soprattutto sostenere le comunità locali. I negozi rappresentano ancora un punto di contatto importante e garantiscono un’esperienza d’acquisto diretta”, ha commentato Donini.
Come detto, gli acquisti natalizi saranno caratterizzati principalmente da abbigliamento (29%) e alimentari (26%), con una preferenza crescente per i vini e gli spumanti. I libri (22%) e i profumi (14%) sono altre categorie di acquisto in crescita, mentre i giochi (11%), pur essendo popolari tra i giovani (19% nella fascia 18-34 anni), non raggiungono i numeri degli anni passati. “Queste decisioni raccontano un consumatore che fa scelte concrete ed è più attento alla qualità e all’utilità. Sarà un Natale - ha sottolineato Donini - che mette al centro il valore del dono pratico e di uso quotidiano”. E niente è più pratico e quotidiano, e anche utile, di un buon cibo, magari accompagnato da un buon calice di vino.

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