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Divieto notturno per l’alcol, è bufera sul dietrofront ... Sicurezza, dure reazioni dopo il via libera allo stralcio del divieto in commissione alla camera... Due numeri: 113 e 53. Il pri­mo: 113. Sono i morti in meno sulle strade italiane nei fine setti­mana dell’ultimo trimestre del 2007 con­frontati a quelli del 2006. Il secondo: 53. Sono gli under 30 anni, cioè i ragazzi, che si sono salvati, sempre rispetto all’anno precedente. Parliamo dell’ultimo trimestre e c’è un motivo ben preciso: il 4 ottobre scorso è infatti entrata in vigore la legge che vieta la vendita di bevande alcoliche nei locali pubblici di intrattenimento. Magari sarà solo un caso, ma dai dati riuniti con preci­sione dall’Asaps e confrontati con polizia e carabinieri, il risultato è comunque sba­lorditivo: in 12 week end - magari con un po’ più di ballo e un po’ meno sbal­lo - sono state salvate tre persone al giorno.
Vorremmo che questi numeri fossero studiati con grande attenzione anche dai nostri politici, che invece stanno preparando un clamoroso controblitz. Giovedì scorso - senza enfasi e senza grandi comunicazioni - la commissione Trasporti della Camera ha infatti approva­to un emendamento che elimina il no-alcol.
Ora il testo dovrà an­dare all’esame di Camera e Senato, ma la svolta è dietro l’angolo tanto che i gestori delle discoteche comincia­no a cantare vittoria. “Non è mettendo lo stop all’alcol che si risolve il problema della sicurezza stradale” ripete da una vita
Antonio Flamini, vicepresidente del Silb, sindacato locali da ballo. I dati che vi pro­poniamo lo smentiscono però clamorosamente.
Carlo Giovanardi, ex ministro e parlamen­tare dell’Udc, è sul piede di guerra. “Io quella legge la voglio cambiare - dice - ma per vietare a qualunque locale, anche ai circoli privati, di dare da bere dopo le due di notte. Se uno vuole ubriacarsi alle 4 del mattino, lo faccia a casa sua”.
Giovanardi è infuriato. Per oggi, in fretta e furia, ha organizzato una conferen­za stampa a Bologna, insieme a Giordano Biserni, presidente Asaps. “Si sono mosse le solite lobby - aggiunge - ma mi mera­viglio che i miei colleghi di fronte a tante vite salvate da quella norma, si inchinino a certe assurde pressioni”.

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