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Nazione / Giorno / Carlino

li Chianti Classico torna alla tradizione ... L’anteprima annuncia un 2007 strepitoso... Hai ordinato un Chianti classico a Firenze o a New York, a Londra o a Salisburgo e vuoi sapere tutto della bottiglia che hai in tavolo? Si può. In tempo reale, via sms. Tu mandi un messaggio con i dati della fascetta rosa (tre lettere, i numeri, la capacità della bottiglia: tipo ABC 1234567 0,750) al numero 366-3333603, e in qualche secondo ti arrivano tutte le notizie. Un sms, e sai cosa bevi. Ghiotta novità, questa proposta all’anteprima 2008 del Chianti Classico: che cambia nome e da ‘anteprima’ diventa ‘collection’ perché, spiega il presidente Marco Pallanti, “il nostro è sempre più un vino da collezione, e questa nostra iniziativa ha il sapore estetico di una sfilata: dove le cantine sono l’atelier, e il territorio è il nostro stilista”.
Vero. I primissimi assaggi in diretta dalla botte della vendemmia 2007, che annunciano un’annata davvero strepitosa, e molti dei 2006 o delle riserve 2005 in degustazione, lo dicono chiaro. Il Chianti Classico torna verso la sua identità. Sa sempre più di Sangiovese e sempre meno di “tagli”. Magari è un Sangiovese meno asprigno, “ignorante” e spigoloso, ma qui il merito è un altro. Si dice
rinnovamento, si dice investimento: 260 milioni in dodici anni per reimpiantare metà dei vigneti, e dopo il progetto Chianti Classico 2000 e con la mappa dell’uso dei territori in mano è sempre più frequente scegliere il clone giusto al posto giusto. Di questo passo, ammette Pallanti, “si arriverà alla zonazione”, ai grandi cru anche nel Chianti: magari sul modello della Borgogna, nella gamma delle singole aziende, per non creare la serie A, la B e la C delle fattorie. Ma sempre in nome del Sangiovese, “diventato grande si spende volentieri Pallanti anche grazie ai Supertuscans”. C’è la Regione, alla presentazione, con l’assessore all’agricoltura Susanna Cenni, e promette sostegni, soprattutto nei confronti della riforma Ocm vino dell’Europa, che qualche allarme alle denominazioni pregiate lo provoca. Intanto però Pallanti sciorina i dati delle vendite e dell’export, ricorda che gli Usa comprano sempre di più, lamenta che semmai il Chianti Classico “è ancora mediamente sottoprezzato, altre zone che oggi vanno di moda spuntano prezzi più alti”, e comunque il super-euro non sembra un danno.
Un danno non sono neppure gli anticipi di vegetazione, forse dice il presidente sono anzi un regalo del clima, per il Chianti Classico che si fa con uve tardive e a 200-600 metri di altitudine “sarebbe
peggio un raffreddamento, conta di più il problema della pioggia, quanta ne cade e come cade”, insomma se qualche goccia d’estate si potesse aggiungere... Oggi le degustazioni proseguono, ieri sera a cena alla stazione Leopolda il Chianti Classico ha anche fatto una nuova amicizia, con le bollicine di Franciacorta. Tanto non c’è guerra, anzi, hai visto mai, un alleato in più sui mercati.

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