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Nazione / Giorno / Carlino

E’ in pieno corso l’anteprima dei vini siciliani (“Sicilia en primeur”) e le prime anticipazioni sono di una annata (il 2007) eccezionale per qualità anche nell’isola. Oggi parliamo di nero d’Avola, il vitigno-simbolo della Sicilia enoica e di Tasca d’Almerita, blasonata maison che già nel ’70 realizzava il primo cru di nero d’Avola, il Rosso del Conte. Questo vitigno vigoroso ma di umili origini (ancora pochi decenni fa serviva quasi esclusivamente per “fortificare” i vini del nord), dopo la svolta verso la qualità e il rilancio degli autoctoni, si è rivelato uno straordinario rosso da invecchiamento ma anche piacevolissimo in versione “giovane”. Questo Regaleali 2006 è un po’ il rosso base prodotto nella tenuta collinare nel cuore dell’isola, tra campi di grano e uliveti. La formula del vino - vitigno in purezza, 6 mesi di botti grandi e 3 mesi in vetro, non troppo strong (13°) - e il prezzo al pubblico (sui 6 euro) gli hanno garantito tre Oscar del Berebene del Gambero rosso per il rapporto qualità/prezzo nel 2006, 2007 e 2008, rispettivamente per le annate 2004, 2005 e 2006.
Quest’ultima, che segnaliamo, ha un buon naso speziato e in bocca si rivela morbida di frutta rossa e con tannini suadenti. Il conte Lucio e i figli Giuseppe e Alberto si dedicano anche alla sperimentazione: saranno loro a far rivivere il vino dei Fenici, vinificando le uve bianche (Grillo) raccolte sull’isola di Mozia, perla storico-culturale davanti alle saline di Trapani. Regaleali Nero d’Avola 2006, Tasca d’Almerita, www.tascadalmerita.it

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