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Nazione / Giorno / Carlino

Vino, via alla riforma Ue. Meno vigne, più competitività ... Accordo fra i ministri per tagliare gli aiuti inefficaci... Sarà una rivoluzione. Con l’approvazione, ieri, da parte del consiglio dei ministri
della riforma del mercato vitivinicolo
proposta dalla Commissione, i produttori di vino europei non avranno più aiuti da Bruxelles, ma saranno i governi nazionali ad amministrare i fondi che
finora venivano gestiti direttamente dalla Commissione. Per l’Italia la cifra della ‘enveloppe nazionale’
dovrà aggirarsi, quando la riforma sarà a regime, sui 350 milioni di euro.
Fondi che verranno destinati a politiche diverse da quelle perseguite fin’ora. La misura più importante del pac approvato in via definitiva ieri
prevede l’estirpazione, in tre anni, di
l70mila ettari di vigneti in Europa. Si calcola che per l’Italia la misura dovrebbe riguardare
circa l0mila ettari. L’estirpazione, si precisa, sarà libera, nessun viticoltore verrà costretto a spiantare il
proprio vigneto.
Ma chi lo farà verrà premiato. La misura prevede
compensazioni a scalare nei tre anni: chi prima si decide ad estirpare, più aiuti riceve. Si vuole così eliminare le eccedenze, costosissime e fonte di frustrazione per i produttori. Ed eliminare dal mercato i produttori che non sono in grado di far fronte alla concorrenza. I fondi per la estirpazione, che sul piano
europeo toccheranno 474 milioni di euro, andranno
ad aggiungersi a quelli della ‘enveloppe nazionale’.
La seconda misura prevede la eliminazione, in 4 anni, degli aiuti alla distillazione delle eccedenze: finora i produttori che non riuscivano a collocare sul
mercato il loro prodotto, ricevevano un aiuto per la
distillazione (in termine tecnico: distillazione di cri-
si); eliminato quell’aiuto, potranno ora ottenere dei
fondi vincolati a programmi specifici, quali la pro-
mozione delle vendite all’estero, modernizzazione delle cantine, tecniche di ‘vendemmia verde’, programmi di
sviluppo rurale, formazione professionale dei giovani agricoltori, protezione del paesaggio e così via.

Le ultime due misure, quelle più criticate dalle organizzazioni di categoria
italiane, prevedono la modifica (“semplificazione”, viene detto) delle etichette e lo zuccheraggio dei vini, ora consentito in tutta Europa. Due misure che, secondo la Coldiretti, puniscono i produttori italiani, che non hanno bisogno di aggiungere zucchero ai loro mosti e che hanno tutto l’interesse ad una
etichettatura completa e dettagliata, che eviti per
quanto è possibile le contraffazioni e le imitazioni
dei marchi più prestigiosi.

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