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Terra di sperimentazioni ... Romagna... In Romagna non sono possibili equivoci: bere è sinonimo di vino buono. Non potrebbe essere altrimenti visto che in campo enologico questo territorio vanta più di un primato. Innanzitutto il settanta per cento delle aziende agricole sono dedite alla viticoltura.
La Romagna ospita inoltre una delle prime stazioni sperimentali agrarie: venne fondata a Forlì nel 1872. Non solo contribuì a dare impulso al settore vitivinicolo, ma ne avviò anche la commercializzazione su basi moderne, esportazione inclusa.

Oggi i sei vini tipici romagnoli (Albana, Sangiovese, Trebbiano, Pagadebit, Cagnina e Burson) sono in grande ascesa. Il 2007 è stata una buona annata per la produzione di vino, diminuita in quantità (meno otto per cento per l’estate siccitosa) ma interessante per la qualità.

La provincia con la più alta produzione è quella di Ravenna con il 31 per cento, mentre la provincia di Forlì-Cesena produce il dieci per cento. I vini romagnoli, apprezzati in tutto il mondo, devono parte della loro meritatissima fama al territorio e alle sue peculiarità che, all’insegna del turismo integrato, attirano ogni anno milioni di vacanzieri.

La zona è infatti sì ricca di spiagge e di divertimenti, ma anche di storia, arte, cultura e tradizioni. Dalle spiagge dell’Adriatico si passa alla tomba di Dante e al Mausoleo di Teodorico a Ravenna, oppure al monumento di Tiberio (il ponte a Rimini), per non parlare dell’entroterra che offre numerosi spunti per gite interessanti. Numerose sono poi le iniziative organizzate nei vari centri del litorale. Ci piace ricordare, per esempio, “La spiaggia ama il libro” di Cervia-Milano Marittima, una serie di incontri serali con i più importanti scrittori e giornalisti italiani. L’ultimo appuntamento, nella mattina di Ferragosto, è una kermesse sulla spiaggia dove gli autori arrivano su barche a vela storiche e poi presentano alle migliaia di persone presenti le loro opere.