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Un comitato cli garanzia
a tutela del Brunello ... Potenziati i controlli scientifici. E le vendite volano... Volano le vendite del Brunello, vino simbolo dell’Italia nel mondo da mesi sotto inchiesta e sul quale pende la spada di Damocle dello stop alle esportazioni dell’annata 2003 negli Usa. L’annuncio arriva nel giorno in cui il Consorzio che riunisce
i produttori di Montalcino vara quella che il suo presidente Francesco Marone Cinzano definisce una “svolta epocale per il settore”. Ossia la realizzazione di un Comitato di garanzia del quale farà parte anche il ministero delle Politiche agricole, unitamente all’introduzione di tecnologie e metodi analitici a tutela della Docg del Brunello. E di quella purezza del Sangiovese che viene richiesta dal disciplinare, del quale in assemblea i soci hanno ribadito l’intangibilità. Il varo del Comitato è avvenuto venerdì scorso a larga maggioranza al termine di una riunione che a molti è sembrata riportare un pizzico di serenità fra le vigne ilcinesi. Anche se l’inchiesta della procura di Siena prosegue e, anzi, si allarga. E’ dei giorni scorsi l’invito a comparire nei confronti di tre indagati eccellenti che si sono presentati a palazzo di giustizia ma, il condizionale è d’obbligo stante il silenzio degli inquirenti, non avrebbero risposto ai quesiti posti dai pm che, fra gli altri, ipotizzano la frode in commercio.

“Il comitato di garanzia - spiega Marone Cinzano - deve essere uno strumento agile. Sarà formato pertanto da tre persone con relativa delega. Un esponente del Consorzio, l’altro della Camera di commercio poichè essa annovera la commissione di degustazione che conferisce l’idoneità ai vini, il terzo nome verrà indicato dal ministero”. Lo affiancherà un gruppo tecnico di fama internazionale esperto nel settore dell’enologia, dell’agricoltura e della biologia. Si punta in particolare a tracciare il profilo antocianico (alcune aziende lo avevano fatto già in maniera autonoma) attraverso un istituto enologico altamente specializzato svolgendo contemporaneamente (questo è più marginale e richiederà tempi lunghi) un’indagine che permette di conoscere meglio la materia prima. Dunque mirata ai vigneti, già a partire dalla prossima vendemmia e per alcuni anni. La decisione adottata dall’assemblea conferma, come detto, il rispetto del disciplinare introducendo procedure di controllo scientifiche per garantire, tra le altre, quattro priorità: purezza del Sangiovese, conformità delle tecniche vitivinicole dalla vigna alla produzione, l’affinamento tradizionale in legno, infine la tipicità e l’origine
del vino in termini territoriali.

Soprattutto, ne sono convinti i produttori, è una risposta ai paventati provvedimenti restrittivi sull’importazione del vino negli Usa a pochi giorni dall’arrivo degli esponenti americani dell’ufficio per il commercio e la tassazione di alcol e tabacco. “Li incontreremo a Siena il 10 giugno - annuncia il presidente -, due giorni prima li vedrà a Roma il sottosegretario alle politiche agricole Antonio Bonfiglio che verrà
successivamente a Montalcino per
dimostrare il suo appoggio”.

Intanto il Brunello vola, dicevamo. Sono infatti 4.980.000 le bottiglie vendute al 31 maggio. Erano state 2.860.000 nel 2007, con riferimento all’annata 2002. Un’impennata del 74% per numero di pezzi e del 16% sul totale-anno di produzione. Ciò dimostra, osserva il Consorzio, “lungi da millantate problematiche di diffusione e gradimento, il crescente successo di vendite del Brunello e l’autorevolezza e la notorietà del marchio, indipendentemente dai recenti eventi che hanno riguardato l’indagine giudiziaria relativa ad alcuni produttori”.

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